Addio agli asili nido estivi
I genitori chiedono il ripristino
Una raccolta firme per chiedere al Comune di attivare l’anno prossimo il servizio estivo per i bambini che frequentanto gli asili nido comunali. E’ la richiesta partita da alcuni genitori del nido Lancetti, che hanno avviato una petizione sottoscritta al momento da un’ottantina di famiglie.
L’iniziativa, che dopo le adesioni dei genitori del Lancetti e del Sacchi si sta diffondendo anche al Navaroli e al San Francesco, nasce dalla crescente preoccupazione delle famiglie per quello che potrà essere l’impatto di questa scelta sulla quotidianità di genitori.
“Con l’arrivo dell’estate – afferma Ilaria Morandi, una delle mamme che ha avviato la richiesta – la chiusura dei servizi educativi per la prima infanzia lascia molte famiglie senza alternative realmente praticabili. Non tutti possono contare sull’aiuto dei nonni o su ferie aggiuntive; molti genitori lavorano con contratti rigidi o in settori in cui l’assenza non è facilmente gestibile. Di conseguenza, tante famiglie sono costrette a ricorrere a soluzioni d’emergenza, spesso costose e non sempre adatte ai bisogni dei bambini così piccoli.
“La mancata apertura dei nidi estivi non rappresenta solo un problema logistico: è un elemento di fragilità che pesa sia sull’equilibrio familiare sia sulla serenità dei bambini, che
si vedono privati della loro routine, dei loro spazi educativi e delle relazioni con i coetanei.
“Di fronte a questa situazione, molti genitori hanno avviato una raccolta firme da presentare in Comune, chiedendo con forza che l’amministrazione si faccia carico di questo bisogno
reale. L’obiettivo non è creare polemica, ma sollecitare l’attivazione di soluzioni concrete: l’apertura anche parziale del servizio, convenzioni con strutture private, contributi
economici alle famiglie o quantomeno una comunicazione più chiara e tempestiva.
“Garantire servizi educativi continui non è un favore, ma un investimento nella qualità della vita delle famiglie e nello sviluppo dei più piccoli. Auspichiamo che il problema non venga ignorato e che si possa aprire un dibattito serio su come evitare che situazioni simili si ripetano”.
Le avvisaglie che il servizio, già ridimensionato la scorsa estate, non sarebbe più stato attivato l’anno prossimo, era giunto nell’ultima riunione dell’anno con le maestre, a giugno, in maniera però informale: a quanto pare, nessuna comunicazione ufficiale era arrivata ai diretti interessati. Che ora, anche se luglio 2026 è lontano, hanno deciso di agire, augrandosi che non sia troppo tardi. GB