ArteAssieme, arte e inclusività
sociale al via a S.Agostino
Si è aperta sabato pomeriggio la settima edizione di ArteAssieme, il progetto che unisce arte, inclusione sociale e salute mentale attraverso percorsi guidati in alcuni luoghi simbolo della città. Enorme la partecipazione del pubblico, attento e commosso: un centinaio di persone che hanno saputo apprezzare la bellezza storico artistica e la profondità delle testimonianze delle guide d’eccezione.
Protagonista dell’edizione 2025 è stata la Chiesa di Sant’Agostino, svelata ai visitatori da un gruppo speciale di guide: pazienti, familiari, operatori e volontari dell’area della salute mentale, che per un giorno si sono trasformati in narratori d’arte, condividendo non solo contenuti storico-artistici ma anche frammenti della propria esperienza personale, in un’azione concreta e corale contro stigma e pregiudizi.
Per il secondo anno consecutivo anche il direttore generale dell’Asst di Cremona Ezio Belleri ha partecipato come guida per un giorno, illustrando in apertura il “Battesimo di Cristo” dipinto nel 1593 da Andrea Mainardi detto il Chiaveghino. “Essere qui significa testimoniare come l’aver cura delle persone e l’aver cura dei luoghi siano due dimensioni complementari che hanno a che fare con la salute e il benessere di ciascuno di noi e quindi con le strutture che erogano servizi sanitari e socio sanitari. Complimenti davvero a tutte le persone che rendono possibile questa iniziativa indimenticabile e unica” – ha dichiarato Belleri.
Per il comune di Cremona sono intervenute la Vice sindaca Francesca Romagnoli e l’Assessora al Welfare Marina Della Giovanna. A fare gli onori di casa il parroco dell’Unità pastorale di Sant’Agostino don Irvano Maglia.
L’iniziativa è promossa dall’Area riabilitativa della psichiatria territoriale e dalla Struttura Comunicazione e relazioni esterne dell’ASST di Cremona, in collaborazione con Target Turismo, Come Together ODV. Inoltre, si svolge con il patrocinio del Comune di Cremona. ArteAssieme nasce da un lungo lavoro di preparazione, seguito dallo psicologo Roberto Pezzone (responsabile clinico delle Strutture Riabilitative Psichiatriche), dagli educatori Francesco Casali, Ilaria Guaschi e Maria Chiara Galli e dal terapista della riabilitazione psichiatrica Francesco Cirillo con il supporto delle guide professionali coordinate da Elena Piccioni.
La visita è stata caratterizzata da diverse tappe, tutte molto interessanti, dalla Cappella della Passione e morte di Cristo di Gian Battista Barberino che spicca per la sua teatralità e pathos, spiegata da Carla: “per poter partecipare a questa esperienza ho dovuto superare una paura particolare, la paura delle statue, che ho chiamato mal di statua. Nei momenti difficili mi ha sempre aiutato non isolarmi, non rimanere sola”.