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Juvi in crisi, sconfitta
dalla Gemini Mestre

La Juvi perde nel finale contro la Gemini Mestre, subendo la quinta sconfitta nelle ultime sei partite. Un match deludente, con un attacco poco incisivo e percentuali basse.

Un momento della sfida tra Mestre e Juvi

Trasferta amara per la Juvi, che nell’anticipo al Taliercio cede nel finale ai padroni di casa della Gemini Mestre, che si portano a casa lo scontro diretto con il punteggio di 75-70. Una gara non bella e frammentata, equilibrata nel primo tempo e poi apparentemente chiusa sul +14 lagunare in avvio di quarto quarto. Il cuore juvino ha risposto con un parziale di 15-2, ma nel finale la freddezza di Costantino Bechi e Alipiev regalano i due punti ai padroni di casa.

E’ un avvio pimpante quello della Juvi, e il merito è soprattutto dell’ex Bortolin, cercato dai compagni e puntuale nel sfruttare le proprie caratteristiche. Si sveglia Curry per Mestre, che si porta sull’8-4 grazie al buon lavoro a rimbalzo offensivo. Ci vuole il piglio di capitan Panni per riportare a contatto gli oroamaranto e la bomba di Barbante riporta avanti la truppa di Bechi.

I padroni di casa lucrano liberi grazie al bonus prematuro dei gigliati, che tuttavia chiudono il primo quarto con il punto esclamativo di McConico, reattivo nello sfruttare un ultimo possesso discutibile dei lagunari tramutandolo in una gran schiacciata a fil di sirena. Il 22-19 con il quale la Juvi chiude il primo quarto viene immediatamente ribaltato da Giordano, che griffa un parziale di 7-0 per Mestre.

I gigliati tuttavia non si scompongono, rispondendo con il 6-0 suggellato dalla tripla di Garrett. Gli attacchi non brillano e allora Curry prova ad attaccare a testa bassa il ferro, i compagni gli danno una mano strappando preziosi secondi tiri ad una distratta Juvi ed il secondo quarto prende i binari della Gemini, con il fortunoso tiro dalla media di Aromando che sigla il 37-33 dell’intervallo lungo. Il 2/14 da tre oroamaranto pesa q.b., così come il 26-19 a rimbalzo a favore di Mestre, dei quali già ben 9 offensivi.

La strada è in salita e il 7-2 Mestre di rientro dagli spogliatoi lo conferma. Ci vuole la mano fatata di un ispirato Bortolin per non deragliare, ma Mestre trova risorse importanti da capitan Aromando e le percentuali juvine fanno il gioco dei padroni di casa. Bortolin a parte, la Juvi in attacco fa una faticaccia e una pur non brillante Gemini tiene saldamente il naso avanti sul 55-47 dell’ultima pausa.

Ci vorrebbe una svolta gigliata, invece arrivano la tripla di Aromando e il gioco da tre punti di Giordano a dare il massimo vantaggio a Mestre (65-51 al 33’). E’ un -14 che ha il sapore di spallata definitiva, invece la Gemini si accontenta, mentre la Juvi ruggisce e punisce le brutte scelte dei lagunari in attacco. Il problema è che le punisce solo a metà, perché i numerosi viaggi in lunetta guadagnati da un bonus un po’ frettoloso di Mestre molto spesso vanno a sbattere su un inesorabile 1 / 2.

Si torna sul -7, ma allo scoccare del 35’ Curry è bravo a respingere le velleità della Juvi. Ci vuole dunque il sussulto del capitano, che prima fa 2/3 in lunetta e poi la tripla se la prende davvero per il -4 a 4’ dalla fine. Bortolin dice addirittura -2, prima del jolly di Galmarini dai 5 metri che vale il nuovo + 3 Mestre. Il 2/2 di Garrett vuol dire -1 a 37’’dal termine, ma dall’altra parte Bechi trova un angolo impossibile in faccia a Barbante e a 22’’ dal termine è +3 Mestre.

Ci sarebbe tempo per riaprirla, ma Alipiev, fresco di convocazione nella nazionale bulgara, prima stoppa con una veloce pallavolistica Garrett e poi la chiude dalla lunetta sul sistematico. Non bastano alla Juvi i 20 punti con 9/11 dal campo di Bortolin, supportato da un McConico non brillantissimo al tiro ma comunque impattante con 14 punti, 8 rimbalzi e 6 assist. Tuttavia, il 4/27 da tre punti pesa come un macigno, così come la prestazione di Garrett, lontano dall’essere il go-to-guy che servirebbe ai gigliati e giunto alla terza gara di fila sotto la doppia cifra.

Con questa fanno 5 sconfitte nelle ultime 6. Serve una scossa e serve alla svelta, perché mercoledi si va a Livorno e sabato a Milano.

Alberto Guarneri

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