Cronaca

Amleto²: la "pazzia" di Filippo
Timi conquista il Ponchielli

Filippo Timi durante "Amleto²" al Teatro Ponchielli di Cremona

“Dicono che sono matto? Bene, su questo palco reciterò la MIA follia“.
E proprio la pazzia nella sua interezza, la follia più lucida, la sregolatezza hanno caratterizzato “Amleto²“, spettacolo portato in scena al teatro Ponchielli di Cremona per voce e regia di Filippo Timi.
Attore di fama nazionale – noto al grande pubblico come protagonista della serie TV “I delitti del BarLume” -, Timi ha voluto raccontare la sua versione del personaggio Shakespeariano per antonomasia (l’Amleto, appunto), con una chiave che definire contemporanea sarebbe un eufemismo.

Annoiato e irriverente, il protagonista trasforma con i suoi modi eccessivi e a tratti volutamente sboccati la nota tragedia in una commedia dell’assurdo, dove tutto vale tutto e, di conseguenza, non vale nulla.
Parte integrante della rappresentazione la scena, in cui Timi e i suoi si muovono, si alternano, mischiando persone e personaggi: un trono in legno dai drappi rossi strappati, abiti gonfi, paillettes e lustrini, il tutto dietro ad una gabbia; gli attori come animali da circo, a far show davanti ad un pubblico pagante. Oggetti scenici tanto “inutili” quanto identitari, come un barattolo di Nutella, dei palloncini gonfiati ad elio e l’immancabile teschio, questa volta però tempestato di brillantini.

Ad accompagnare Timi sul palco, Marina Rocco, Elena Lietti, Grabriele Brunelli e Mattia Chiarelli, che in poco meno di un’ora e mezza prendono sotto braccio lo spettatore e lo accompagnano in un “multiverso” fatto di pura follia, in cui il tempo e il racconto scenico vengono strappati e ricuciti. Numerosi poi i casi in cui gli attori stessi sfondano la “quarta parete“, facendo del pubblico componente necessaria.

Questo è ad ogni modo un Amleto non ‘alla seconda’ – come suggerito dal titolo della pièce – ma all’ennesima potenza, che ha saputo conquistare un pubblico che non ha risparmiato risate e applausi a scena aperta.
Tra i presenti anche tanti giovani, richiamati da uno spettacolo cult che torna in scena dopo diversi anni.
Per 200 di loro, accompagnati da docenti di diverse scuole cremonesi, anche la possibilità di incontrare Filippo Timi in un appuntamento ad hoc organizzato dal Ponchielli.

Seconda replica nella serata di mercoledì, con un dubbio amletico sul finale: a William Shakespeare sarebbe piaciuta questa nuova versione del suo Amleto? Agli spettatori l’ardua sentenza.
Andrea Colla

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