Sport

Fallo di mano in area, dibattito
aperto... come il braccio di Simeone

Il fermo immagine dell'azione incriminata di Simeone

Il clamoroso rigore non concesso alla Cremonese al 99′ della partita dell’Olimpico di Torino contro i granata fa gridare allo scandalo anche nel day after.

La levata di scudi, già nel post partita, del direttore sportivo grigiorosso Simone Giacchetta ha trovato presto eco mediatica e social. “Siamo stati derubati di un calcio di rigore“: tuonava il ds della Cremo.

A lui hanno fatto seguito, con toni più pacati, mister Davide Nicola e Yari Vandeputte, convinti che l’intervento scomposto di Giovanni Simeone in area di rigore granata con tanto di impatto del pallone tra polso e mano (in posizione evidente e sanzionabile) rappresentasse un fallo nettissimo, da sanzionare con un penalty sui titoli di coda.

Già nella serata di sabato alcune testate nazionali e moltissimi profili social di commentatori calcistici seguiti da milioni di follower hanno condiviso le immagini dell’episodio chiedendosi come mai l’arbitro Livio Marinelli non abbia visto e il Var, a sua volta, non sia intervenuto a correggere la mancata decisione dal campo.

Quel che resta è la sensazione che sui falli di mano in area di rigore la discrezionalità del direttore di gara alimenti ancora un dibattito apertissimo… tanto quanto il braccio del “Cholito” al 99′ di Torino – Cremo 1-0.

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