Cremo, Zerbin: "Il rigore?
Il tocco è sembrato chiaro a tutti"
E’ un vero e proprio jolly per mister Nicola, vista la sua duttilità che gli consente di agire in diverse zone del campo. Alessio Zerbin è stato protagonista di un’ottima prima parte di stagione con la maglia della Cremonese, sia da esterno, sia da mezzala. Proprio Zerbin è stato ospite della rubrica “A tu per tu”, nel corso della trasmissione “Il Grigio e il Rosso”, in onda tutti i lunedì alle 21 su CR1, sul canale 19.
Da tre partite sei tornato tra i disponibili, per ora da subentrante: come ti senti? L’infortunio è alle spalle?
“Sto bene, all’inizio non è stato facile, è stato un infortunio abbastanza fastidioso alla caviglia, ho lavorato tantissimo per tenere il passo, ma la partita è un’altra cosa. Mi sento sempre meglio, ho ancora qualche fastidio ma mi sento molto meglio”.
Nelle ultime uscite ti abbiamo visto da interno di centrocampo: come ti trovi in questo ruolo?
“Mi piace sia da esterno, sia in questo nuovo ruolo che mi ha dato il mister. Si era visto anche contro l’Atalanta quando eravamo un po’ in emergenza. Mi diverto a fare la mezzala di inserimento, credo sia anche nelle mie corde. Il mister ci sta lavorando molto, io mi metto a disposizione, sono contento di questa nuova avventura”.
Sulle fasce ci sono tanti giocatori di qualità, ma c’è sempre la sensazione di una sana concorrenza nelle diverse zone di campo. Che gruppo è nato all’interno della Cremonese?
“Sappiamo che il nostro è un gruppo forte, per ora i risultati dicono questo, siamo competitivi con tutti. Ora il calcio è cambiato, è passata la moda del “titolare”, le cinque sostituzioni determinano tantissimo, siamo la squadra che ottiene più gol e assist dai subentranti. Questo è un dato importantissimo, il gruppo non risente delle scelte e si vede dalle partite”.
Come avete accolto all’interno dello spogliatoio la sconfitta contro il Torino? Al di là dell’ultimo risultato, il bilancio della Cremonese resta più che positivo…
“Sicuramente è positivo, è frutto del lavoro che facciamo in settimana. Sull’ultima sconfitta invece, siamo rientrati negli spogliatoi arrabbiati e delusi per aver perso la partita, ma questo fa capire il livello e le motivazioni di questa squadra. Ce la siamo giocata, avremmo meritato il pari, non è stata forse una delle nostre migliori partite, ma siamo sempre pericolosi ed esprimiamo il nostro calcio. Questo ogni settimana cerchiamo di portarlo in campo”.
A Torino c’è stato un episodio arbitrale che ha fatto discutere, vista la mancata assegnazione del calcio di rigore per tocco di mano di Simeone. Hai battuto la punizione che ha portato a proprio a quel tocco, come l’hai vissuta dal campo?
“Dal campo io mi ero subito accorto del tocco, abbiamo aspettato di rivedere le immagini ed è sembrato chiaro a tutti. E’ un errore che, diciamo, ci può stare, ne prendiamo atto e andiamo avanti”.
Sul piano personale invece come ti stai trovando alla Cremonese e più in generale a Cremona?
“Io e la mia ragazza ci troviamo bene, viviamo benissimo, è una città tranquilla, passeggiamo serenamente in centro. Siamo molto felici di stare qui. La Cremonese è un gruppo speciale, che si diverte e sa stare insieme, credo che sia la base dei risultati. Il gruppo fa la differenza in una squadra di calcio”.
C’è un compagno di squadra con cui hai legato maggiormente?
“Ci sono tanti ragazzi con cui vado d’accordo, con cui scambio qualche parola in più, anche grazie alle nostre ragazze, anche questo fa piacere, quando si crea anche al di fuori del campo un’alchimia, come con Baschirotto e Terracciano, visto che le nostre ragazze si frequentano”.
Un compagno che invece ti impressiona anche in allenamento in settimana?
“Tanti giocatori fanno capire il loro valore ogni giorno. Sembra banale, ma Jamie Vardy è un esempio per tutti noi, per l’esperienza che ha portato, per la professionalità, per la voglia che ha ancora dopo la carriera che ha fatto. Non salta un allenamento, un personaggio di questo calibro che si allena in un questo modo, dà modo anche alla squadra di migliorarsi”.
Il tuo è stato un percorso in crescita, per arrivare fino alla Serie A. Quanto ti è servita la “gavetta” per arrivare pronto a certi palcoscenici?
“Credo che sia fondamentale nel processo di ogni calciatore, c’è chi come me o Baschirotto ha fatto una grande gavetta, quindi quando arrivi qui la voglia di starci vale il doppio, ho fatto tanti sacrifici, ora essere qui è il sogno che avevo da bambino, non ho mai smesso di crederci”.
A proposito di sogni da bambino: chi era il tuo idolo? Invece chi apprezzi nel calcio attuale?
“Da piccolo facevo la punta, mi faceva impazzire Torres, poi anche Kakà. Al giorno d’oggi, credo che soprattutto da esterno mi piaccia molto Saelemaekers, interpreta il ruolo alla perfezione”.
Hai qualche hobby in particolare che non coinvolga il calcio?
“Da qualche settimana io e la mia ragazza abbiamo un cagnolino, non pensavo ma è super impegnativo. Poi da un anno faccio l’università, studio Scienze Motorie: per ora mi piace, vorrei finire il prima possibile, ci tengo particolarmente”.
Simone Guarnaccia