Cronaca

Coldiretti-Confartigianato: donata
al vescovo statuina per il presepe

È stato consegnato al vescovo di Cremona monsignor Antonio Napolioni il nuovo personaggio del presepe 2025 nell’ambito dell’iniziativa promossa nel mese di dicembre, ogni anno a livello nazionale, da Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola. Obiettivo è aggiungere alla rappresentazione della natività alcune figure che parlino del presente ma anche del futuro. All’appuntamento in Curia, diventato ormai una tradizione, per Coldiretti Cremona c’erano il delegato confederale Giovanni Benedetti e il direttore Giovanni Roncalli, con il consigliere ecclesiastico don Claudio Anselmi. Per Confartigianato Cremona c’erano il presidente Stefano Trabucchi e il segretario generale Giorgio Carenzi, con il presidente Anap Alceste Bartoletti.

Quest’anno la statuina del presepe rappresenta il lavoro nei settori dell’agricoltura e delle costruzioni, con l’obiettivo di far emergere i temi dell’integrazione e dell’inclusione anche attraverso la cultura della sicurezza sul lavoro.

Il vescovo di Cremona

Nel 2020, primo anno dell’iniziativa promossa dalle tre organizzazioni, la statuina raffigurava un’infermiera, nel 2021 un imprenditore digitale, nel 2022 una florovivaista, nel 2023 un maestro imprenditore e il suo apprendista, lo scorso anno un’artigiana casearia, simbolo della qualità del cibo made in Italy e dei saperi che lo valorizzano. Il vescovo ha raccolto nel suo presepe tutte le statuine, andando ad aggiungere il nuovo personaggio.

“Il presepe – sottolineano Coldiretti Cremona e Confartigianato Cremona – è una tradizione che trasmette speranza e serenità. Anche nei momenti difficili che stiamo attraversando, è la buona novella che diventa presente e significa rinascita, mettersi in cammino, stare vicini alle persone e al territorio. La scelta della figura della contadina di colore vuole simboleggiare i valori di inclusione e sicurezza che caratterizzano da sempre il mondo agricolo.

Inoltre la statuina simboleggia il nuovo protagonismo femminile nelle nostre campagne, dove la componente rosa sta diventando sempre più determinante in termini di innovazione e di welfare, con le tante iniziative sociali come fattorie didattiche, agriasili e progetti di accoglienza per donne in difficoltà”.

Anche quest’anno il manufatto è stato realizzato dal maestro artigiano leccese Claudio Riso, che ha saputo tradurre i valori del lavoro e della sicurezza in un simbolo semplice e immediato.

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