Scoprire l'ebraico antico:
a Sospiro un corso in Parrocchia
22 lettere, tutte consonanti e una scrittura da destra verso sinistra, per tentare di capire appieno e avvicinarsi agli scritti biblici.
È con questo obiettivo che la parrocchia di Sospiro ha voluto organizzare un corso di insegnamento gratuito di lingua ebraica antica, aperto a tutti e partecipato da sospiresi e non di diverse età.
A guidare le lezioni il parroco Don Ernesto Marciò, che con esempi semplici ed esercizi accompagna gli studenti tra le pieghe di una lingua di certo lontana e complicata, ma altrettanto affascinante e carica di storia.
“È un corso che è partito anni fa – afferma Don Ernesto, sentito durante uno degli incontri -. Abbiamo un gruppo di alunni della prima ora e poi altri che si sono aggiunti nel tempo. Si parte proprio dall’inizio: dall’alfabeto, le regole grammaticali, le impostazioni del verbo; l’ebraico infatti non ha vocali scritte, che vengono ‘inserite’ parlando“.
“È una lingua affascinante – aggiunge – che comunque è ancora parlata, è ancora vissuta, è ancora viva; non una lingua morta come si potrebbe pensare”.
“Questa per noi e per me è una sfida continua – gli fa eco Agostino Sogliani, docente in pensione e ‘studente’ del corso -, oltre al fatto di trovarsi con persone con le quali poi si è costruito un rapporto, di dialogo, di armonia, di condivisione. Come a scuola, ci vengono assegnate traduzioni da svolgere, con il dizionario o con l’ausilio di qualche strumento tecnologico”.
Appunti e quaderni, quindi, e anche qualche compito a casa.
Due le possibilità di partecipare all’iniziativa e al corso: il lunedì mattina a San Giovanni in Croce e il lunedì pomeriggio nell’oratorio di Sospiro.
Tra i partecipanti, una ventina in totale, tanti giovani di ieri e di oggi.
“Siamo un gruppo eterogeneo – conferma don Ernesto -, ma questo è un fattore bello e stimolante: attorno alla scrittura si crea anche una comunione, un’amicizia. Siamo una piccola Yeshivah, un piccolo gruppo di persone che attorno alla scrittura imparano appunto la lettura dei libri sacri. Attraverso queste piccole lezioni si impara la bellezza dello stare insieme, di una condivisione che cresce nel tempo”.
Andrea Colla