Economia

Export terzo trimestre in crescita
A Cremona +1,4% rispetto a un anno fa

Alla fine del terzo trimestre 2025 sono cresciute dell’1,4% le esportazioni dalla provincia di Cremona  rispetto allo stesso periodo del 2024, un dato inferiore a quello nazionale rilevato dall’Istat del +3,6% e a quello del bacino territoriale della Camera di Commercio Cremona, Mantova, Pavia (+3,2%). La dinamica nazionale è trainata principalmente dal Centro, che ha registrato un balzo del +14,3%, mentre il Nord-ovest ha segnato un +1,9%.  In questo contesto, la Lombardia ha contribuito con una crescita tendenziale del +1,8%, in parte sostenuta dalle vendite di articoli farmaceutici e dalla performance positiva di province come Varese mentre si notano i contributi negativi di centri importanti come Milano.

Entrando nel dettaglio delle tre province del dud Lombardia, maggiore tenuta emerge per il territorio mantovano e quello cremonese, dove le esportazioni mostrano segno più, mentre segnali di rallentamento riguardano la provincia di Pavia. Nel panorama regionale, Mantova si colloca in seconda posizione, mentre Cremona e Pavia si trovano rispettivamente al quartultimo e quintultimo posto.

Al 30 settembre 2025 le esportazioni cremonesi ammontano a quasi 4,6 miliardi di euro, contro un valore di import pari a oltre 5,2 miliardi, anch’esso in aumento rispetto al 2024 del +3,9%. Il saldo commerciale si colloca in territorio negativo, per 635 milioni.

Considerando i principali prodotti esportati, si segnalano performance positive per i metalli di base e prodotti in metallo (+1,2%), le sostanze e i prodotti chimici (+5,7%), i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,8%), gli articoli in gomma e materie plastiche (+1,1%), i mezzi di trasporto (+22,3%) e il legno e prodotti in legno (+10,6%).

Valori negativi si registrano, invece, per i macchinari (-8,9%), i prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-9%), gli apparecchi elettrici (-11,3%) e gli apparecchi elettronici e ottici (-13,7%).

Sul fronte delle importazioni, si segnalano variazioni negative per: mezzi di trasporto (-15,9%), articoli in gomma e materie plastiche (-3,4%), apparecchi elettrici (-16,3%) e prodotti delle altre attività manifatturiere (-13,5%). Al contrario, vedono una crescita i prodotti in metallo (+11,7%), le sostanze e i prodotti chimici (+4,8%), i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+17,5%), i prodotti dell’agricoltura (+8,5%), i macchinari (+21%), i prodotti in legno e carta (+9,6%), gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali (+24%) e i prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+5,7%).

Le esportazioni dalla provincia di Cremona sono rivolte soprattutto all’Europa: Spagna (+11,3%), Polonia (+3,4%), Paesi Bassi (+11,7%) Romania (+18,9%), Regno Unito (+6,6%) e Repubblica Ceca (+3,3%). Variazione positiva anche per Stati Uniti (+4,9%).

Valori con segno meno emergono invece per la Germania (-3,9%), la Francia (-2,5%) e il Belgio (-11,4%).

Le importazioni vedono una ripresa da parte di Francia (+17,6%), Austria (+11%), Paesi Bassi (+5,2%), Spagna (+17%), Ungheria (+13,4%) e Belgio (+9,0%), nonché va sottolineata una consistente crescita delle importazioni da Repubblica democratica del Congo e Cina.

Segno meno invece per le importazioni da Germania (-8,8%) e Polonia (-14,6%) oltre che dalla Russia.

“A livello territoriale, Mantova e Cremona si distinguono per risultati positivi, mentre Pavia vede ancora una performance negativa”, commenta Giandomenico Auricchio, presidente dalla Camera di Commercio di Cremona, Mantova, Pavia. “Nel complesso, comunque, la somma dei dati dei tre territori rimane positiva, dimostrando la solidità del nostro sistema produttivo anche in un periodo caratterizzato da sfide economiche e geopolitiche.

L’incertezza internazionale continua a pesare sul commercio, con una crescente volatilità dei tassi di cambio e le difficoltà legate ai mercati energetici e alle tensioni geopolitiche. In questo contesto, le previsioni restano difficili.

“È fondamentale che le aziende mantengano il loro impegno in innovazione, diversificazione dei mercati e miglioramento dell’efficienza, elementi che risultano cruciali per navigare un panorama internazionale sempre più imprevedibile.
In un quadro economico come quello attuale – conclude Auricchio –  è essenziale che le politiche pubbliche continuino a sostenere il nostro sistema produttivo, offrendo misure stabili e mirate che rafforzino la capacità delle imprese di affrontare gli shock esterni e di continuare a competere sui mercati globali”.

 

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