Trasporto pubblico: lo usa solo
il 2% dei dipendenti comunali
I dati emersi dalla revisione del Piano comunale degli spostamenti casa-lavoro
La Giunta Virgilio ha adottato la revisione del Piano degli spostamenti casa-lavoro, finalizzato alla riduzione del traffico veicolare privato, partendo dall’analisi degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente. Obiettivo: limitare l’uso individuale del veicolo privato.
La Fase 1 di analisi per l’anno 2025 si è svolta attraverso la somministrazione di un questionario anonimo, mentre la Fase 2 ha stimato in termini descrittivi i possibili benefici ambientali di riduzione degli inquinanti a seguito di un cambiamento nell’uso del mezzo motorizzato privato, a favore di modalità di spostamento ambientalmente più sostenibili.
Gli interventi a costo zero prospettati dallo studio spaziano dall’incentivo all’utilizzo della bicicletta, soprattutto verso i dipendenti residenti a Cremona attraverso il loro coinvolgimento – partendo dalle zone urbane in cui è emersa una maggiore propensione al cambiamento – all’incentivo all’utilizzo dell’auto condivisa (car pooling e/o car sharing) mediante la creazione di un applicativo gratuito sulla rete intranet aziendale a disposizione dei dipendenti provenienti da fuori comune.
Riscontri emersi dall’indagine e che implicherebbero un impegno economico da parte dell’Amministrazione comunale sono invece il miglioramento e ampliamento della rete ciclabile e delle aree di sosta dedicate, in coerenza con le previsioni del “Biciplan”; miglioramento della offerta di TPL; contribuzione all’acquisto di titoli di viaggio per il TPL; riorganizzazione del sistema dei parcheggi per i dipendenti attraverso sistemi premiali all’interno dei contratti decentrati del welfare aziendale.
Dei 621 dipendenti del Comune, 249 provengono da fuori Cremona, e la maggioranza (434) ha come sede di lavoro il quartiere Centro, dove sono collocati la maggior parte degli uffici comunali. Dei 409 lavoratori che hanno risposto al questionario (periodo invernale) poco meno del 57% arriva al lavoro in auto; solo il 2% utilizza il trasporto pubblico (urbano e interurbano); il 18% arriva a piedi e il 17% in bicicletta.
Per chi utilizza l’auto la criticità maggiore è legata al costo del carburante e alla difficoltà a trovare parcheggio per l’intera giornata; per i ciclisti invece non è tanto la carenza di piste ciclabili quanto l‘insicurezza diffusa a muoversi nel traffico cittadino in alcune particolari zone di promiscuità.
Il trasporto pubblico non attira molto: ben 307 persone affermano di non essere propensi ad utilizzarlo in futuro, numero che sale ulteriormente nel periodo estivo; e chi si dice disposto a farlo, lo farebbe se incentivato economicamente, con contributi sul costo del biglietto. Indicazioni utili, queste, anche in vista della gara d’appalto per l’assegnazione del servizio del TPl che verrà protata a termine entro il 2026. GB