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Olimpia troppo forte e profonda,
la Vanoli ci prova ma non basta

Davide Casarin affrontato dall'ex Vanoli Pippo Ricci
Fill-1

All’Allianz Cloud il posticipo del lunedì sorride all’Olimpia Milano, che piega Vanoli Basket Cremona 91-74 al termine di una gara a due volti. Dopo un avvio complicato e un primo quarto segnato dal talento e dalla fisicità biancorossa, i biancoblù hanno il merito di reagire, rientrare più volte in partita e non smettere mai di competere, pagando però alla distanza le rotazioni corte e il nuovo allungo di Milano nel terzo periodo.

Quintetto confermato per la Vanoli Cremona con Durham, Willis, Veronesi, Ndiaye e Anigbogu, mentre l’Olimpia Milano risponde con Ellis, Booker, Brooks, LeDay e Shields. È proprio LeDay ad aprire le marcature all’Allianz Cloud, ma la Vanoli replica subito con Willis e Veronesi.

L’avvio è equilibrato e offre buone sensazioni a coach Brotto, soprattutto grazie a Ndiaye, che colpisce due volte consecutive dall’arco dando fiducia all’attacco biancoblù. Al secondo fallo di Anigbogu arriva il cambio forzato con l’ingresso di Christian Burns, uno degli ex della serata.

Il primo vero strappo di Milano arriva nella seconda parte del quarto: un paio di errori di Cremona aprono il campo ai padroni di casa, che si portano sul 16-10. Brotto inserisce Casarin e Jones al posto di Willis e Veronesi, chiedendo più circolazione di palla e maggiore intensità per reggere la fisicità biancorossa.

L’Olimpia però alza il livello su entrambi i lati del campo: difesa aggressiva, transizione rapida e talento diffuso fruttano un parziale di 17-0 che spezza l’equilibrio iniziale. Cremona fatica a trovare soluzioni contro la ragnatela difensiva milanese e il divario si allarga rapidamente. Il primo quarto si chiude sul 27-12. Per la Vanoli pesano le 4 palle perse, la bassa percentuale da due (2/11) e le due stoppate subite, segnali di un impatto fisico che Milano ha saputo imporre fin dai primi minuti.

Cremona rompe il digiuno su azione con la tripla di Jones, anche se a ogni possesso offensivo dei padroni di casa continua a corrispondere un canestro milanese. La Vanoli però reagisce: la squadra gioca con la testa più libera, muove meglio la palla e le percentuali iniziano a migliorare. Arrivano così i canestri di Willis, Casarin e Durham, che valgono il -11 (38-27) e riaprono parzialmente la partita.

Cremona ora lotta con maggiore lucidità, sfruttando il buon impatto di Casarin e mostrando tutta la volontà di non concedere nulla, nemmeno contro una squadra di questo livello. La crescita dei biancoblù induce Poeta a fermare il gioco, chiedendo ai suoi meno soluzioni individuali e maggiore condivisione del pallone. Il primo tempo si chiude sul 43-31, con la sensazione che la Vanoli abbia finalmente trovato ritmo e presenza, tornando con convinzione dentro la partita.

Il primo canestro del secondo tempo è di Cremona, che rientra subito a -10, poi arriva anche Ndiaye per il -7 (43-36) che accende la partita. Il primo dal campo di Milano invece arriva solo dopo oltre tre minuti, mentre la Vanoli sfrutta bene i passaggi a vuoto dei padroni di casa per rientrare pienamente nel match. Ancora Ndiaye colpisce dall’arco per il -5, quindi è Burns a completare la rimonta con la tripla del 50-46, che obbliga l’Olimpia a reagire. La risposta di Milano è immediata e pesante: parziale di 10-0 e partita di nuovo saldamente nelle mani dei biancorossi.

Da quel momento le percentuali della Vanoli crollano all’improvviso, mentre Milano ritrova fluidità e continuità offensiva, allungando senza lasciare più spazio agli avversari. Il terzo quarto si chiude sul 72-50, con l’inerzia definitivamente girata a favore dei padroni di casa.

Il divario è ormai ampio, ma la Vanoli resta concentrata e prova comunque a dare continuità alle proprie azioni, senza lasciare nulla di intentato. Arrivano così segnali positivi, con due triple di Sasha Grant e un canestro di Anigbogu che permettono a Cremona di rosicchiare qualche punto, tornando a -14 dopo essere scivolata anche a -24.

Nel finale c’è spazio anche per Filippo Galli, in un lungo garbage time che accompagna la sirena conclusiva. All’Allianz Cloud finisce 91-74. Ora testa alla prossima, quando al PalaRadi arriverà Reggio Emilia.

Cristina Coppola

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