Virgilio: “No rimpasto. Puntare su
giovani, università, verde e cultura”
Fine anno con la giunta per il sindaco Andrea Virgilio, che esclude un rimpasto e individua quattro temi chiave per il 2026: giovani, verde, università e cultura. Dalla sicurezza al Ponte sul Po, fino alla riqualificazione di via Giordano, le risposte ai temi caldi della città.
Nessun rimpasto di giunta, solo il riordino di qualche delega, già in atto. Così il sindaco di Cremona, Andrea Virgilio, ha iniziato la tradizionale conferenza stampa di fine anno, in occasione dello scambio di auguri insieme alla sua giunta, parlando dei quattro temi chiave del 2026: giovani, verde, università e cultura.
Quali saranno le parole chiave del 2026?
“Penso che, in base agli appuntamenti e ai cantieri che abbiamo, siano quattro. I giovani, perché partirà il progetto Giovani in Centro: sarà un intervento importante, di oltre 20 milioni di euro, nel cuore del nostro centro storico, destinato alla riqualificazione di contesti che da tempo sono inutilizzati, come San Francesco e il comparto Radaelli.
Il tema del verde, perché sfrutteremo le risorse di Tamoil: ci sarà la progettazione di piazza Roma, di altre piazze verdi e le piantumazioni in alcuni quartieri della città. Il tema dell’università, che è fondamentale, perché l’enorme contributo che ha dato Fondazione Arvedi Buschini sull’università deve essere adesso preso in carico anche dalle realtà pubbliche. Tutti dobbiamo dare il nostro contributo, farlo ancora di più e farlo ancora meglio.
Infine il tema della cultura, perché ci accingiamo al percorso per arrivare alla sfida di Cremona Capitale della cultura. Ma, al di là di questo, penso che Cremona abbia tutte le carte in regola per poter migliorare ancora di più la sua offerta culturale.
Chiudiamo il 2025 con un bel risultato, che è quello del riconoscimento del percorso monteverdiano del nostro teatro, grazie a un lavoro importante messo in atto dalla Fondazione Ponchielli. Dobbiamo proseguire in questa direzione e cogliere l’occasione per utilizzare questo percorso anche per essere un po’ meno provinciali e assumere invece le connotazioni di una città europea”.
Uno dei temi che ha tenuto banco nel 2025 è stato quello della sicurezza, con la politica che ha trovato la quadra su “Strade Sicure”: ok in consiglio, ma la richiesta al Governo resta lettera morta. Avete sentito qualche rappresentante del Governo?
“Diciamo che sulla sicurezza noi stiamo facendo ovviamente la nostra parte: abbiamo fatto le assunzioni di nuovi vigili, aumentato le telecamere e la videosorveglianza, inaugurato la nuova centrale operativa. L’ente locale, il Comune, sta facendo la sua parte e lo stanno facendo anche le realtà del nostro territorio.
Il lavoro con la Prefettura, con la Questura e con le altre forze dell’ordine è importante. Rispetto alla questione dell’esercito, è una richiesta che è venuta dal Consiglio comunale. Stiamo aspettando le decisioni del Governo: questo per dimostrare che, quando si parla di questi temi, c’è chi poi mette a terra le scelte e gli impegni che si è preso. All’interno del tavolo abbiamo sottolineato questa esigenza, ma stiamo attendendo le scelte del Governo nazionale”.
La questione del Ponte sul Po?
“Sul Ponte sul Po quello che auspichiamo è una collaborazione fra enti. Il ponte dipende da un altro ente, la Provincia di Piacenza, ma ha una ricaduta su Cremona, sui suoi cittadini e sui pendolari. Sappiamo che è un intervento importante: se c’è stata così tanta attenzione rispetto a un cantiere su una rotatoria, questo sarà un grande cantiere e la fase di gestione sarà impattante e delicata.
Quello che chiediamo alla Provincia di Piacenza e alle istituzioni piacentine è di tenere conto che c’è anche Cremona, che ha una ricaduta diretta su questa infrastruttura”.
Tra i temi mai risolti, la questione di via Giordano.
“Su via Giordano dobbiamo terminare la progettazione, consapevoli però di una cosa: quando era stata individuata la Strada Sud come alternativa di quell’arteria, Strada Sud, che costava già allora una decina di milioni di euro, avrebbe tolto il 30% del traffico di via Giordano.
Oggi, rispetto a dieci anni fa, quel 30% di flussi in diminuzione è una realtà. Dai flussi che abbiamo studiato si è vista una diminuzione del traffico. Via Giordano va quindi riprogettata, ma ovviamente non è nostra intenzione riproporre alternative viabilistiche”.
Silvia Galli