Cronaca

Da San Bassano a Pechino Sulla Transiberiana a 98 anni Coronato il sogno d'infanzia

Renato Cocchetti sulla piazza Rossa a Mosca(foto corriere.it)

“Fammi un ultimo regalo”. E’ ciò che ha chiesto Renato Cocchetti alla figlia Maria Grazia, come riportato dal Corriere della Sera che ha raccontato l’avventura appena intrapresa dal 98enne originario di San Bassano. Renato si è infatti imbarcato giovedì 16 agosto da Milano Malpensa in direzione Mosca con la figlia 54enne e un’amica di famiglia. Da qui 9mila chilometri in otto giorni in treno fino alla capitale cinese, attraversando la steppa russa e il deserto dei Gobi. “Uno dei libri che usavo a scuola – confessa il 98enne al Corsera – parlava del treno che attraversava la Siberia. Ho continuato a pensare che prima o poi avrei dovuto vedere quei posti”. “Già che mi cimento, tanto vale farla bene: perché questa non mi ricapita”, ha aggiunto.

Partito a 13 anni in bicicletta col fratello, due soldi e un uovo sodo in tasca, il figlio del ciabattino cremonese è arrivato a Milano. Inizia come garzone e tornitore, poi viene assunto alla Isotta Fraschini, si diploma alle serali e fa carriera arrivando fino all’ufficio acquisti fino a quando, nel 1949, fonda la Meccanica Besnatese con un suo ex capo ufficio. Nel frattempo i capi della Isotta Fraschini lo convincono a comprare alcune azioni per aiutare l’azienda: così incontra il mondo della Borsa da cui rimane affascinato e che frequenterà fino agli anni ’90. “I soldi li ho fatti con le azioni della Generali”, ha ripetuto al giornale milanese. Un gran lavoratore. In mezzo, però, anche qualche vicissitudine. La morte della moglie Elda, l’incontro con un suo inquilino che riesce a spillargli parecchi soldi e qualche processo (tra cui una condanna per circonvenzione di incapace).

Oggi, però, c’è anche qualche problema di salute: convive con il diabete e porta i segni di una forma di demenza senile tenuta sotto controllo, come prescrive la neurologa, anche dal continuare a esercitare la mente con la raccolta dei ricordi di tutta la vita. Dolori e acciacchi non lo hanno fermato: per il viaggio verso la Cina, da cui è affascinato (vuole “rendere omaggio alla grande potenza economica cinese e capire in che direzione sta andando il mondo”), infatti Maria Grazia, nominata sua tutrice, ha dovuto prendere una serie di accorgimenti prima della partenza. Dalla ricerca di un’agenzia viaggi che proponesse un programma ‘soft’, alle medicine e al cibo da mettere in valigia fino ai libri proprio per esercitare anche la mente: alcuni sono sulla Siberia, altri di Indro Montanelli, l’autore preferito del padre. La figlia confessa di essere stata inizialmente un po’ in ansia, mentre Renato ha assicurato al Corsera: “Io non sono per nulla preoccupato. Cosa vuole che mi spaventi a questa età? Sono contento, perché vado a conoscere un pezzo di mondo che mi mancava davvero”.

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