L'Acqua continua a far discutere Pd: «Il sindaco prenda posizione» E Torchio sostiene l'azione giudiziaria contro delibera della Giunta

L’acqua continua a far discutere e accende la politica. Dopo l’incontro tra i rappresentanti del Comitato per l’acqua pubblica e il sindaco Perri (che nel colloquio avrebbe sostenuto la validità del parere dei 102 sindaci e si sarebbe detto indisponibile ad approvare in questo momento e in queste condizioni il piano d’ambito), Pd e Lista Torchio incalzano sulla questione. «Il sindaco prenda una posizione netta con atti formali – dichiarano le consigliere comunali del Pd Maura Ruggeri e Alessia Manfredini -. Visto che in Consiglio comunale la maggioranza non ha presentato alcun odg ed ha bocciato le nostre proposte e quelle l’Udc , è auspicabile che ora si mettano le cose per iscritto. Ci aspettiamo che nella prima seduta utile la Giunta formalizzi la propria contrarietà al piano d’ambito e renda esplicito il percorso di approfondimenti che intende fare».
«Alla luce del goffo e reiterato tentativo di Salini di forzare i termini del “silenzio assenso” – sostiene Giuseppe Torchio – è necessario sostenere l’azione giudiziaria con il ricorso dei Comuni al Tar di Brescia contro la cinica delibera della Giunta Provinciale del 22 dicembre scorso, una delle peggiori pagine della storia amministrativa cremonese. Come capogruppo della Lista Civica in Provincia mi sono informato sulle concrete possibilità di affiancare tale ricorso dei Comuni quale entità lesa da una decisione letteralmente opposta alle decisioni del Consiglio, assunta a poche ore di distanza. Tali possibilità esistono e, pertanto, mi appello a tutti gli altri gruppi consiliari perchè affianchino tale azione a difesa della democrazia. A meno che la Giunta Salini revochi tale delibera. Al riguardo mi unisco alla richiesta di sollecita convocazione del Consiglio Provinciale dimostrando, con questo atto, la dovuta attenzione alle attese del nostro territorio provinciale. Basta con i trucchi e coi giochetti, bisogna muovere decisamente verso l’affidamento del servizio idrico integrato ad una società pubblica. Altro discorso merita ancora la creazione di una nuova societa unica dell’acqua quale risultante delle cosiddette “7 sorelle” pubbliche operanti nel settore idrico per le quali, da tempo, è stato sottoscritto accordo delle relative “pesature” percentuali. Non se ne può continuare a parlare ma bisogna, invece, concludere la partita con una intesa bipartisan nell’esclusivo interesse del territorio. Intelligenza politica vorrebbe che si trovasse la convergenza evitando il complesso da “enfant prodige” e scendendo dall’albero per misurarsi con i problemi ad altezza d’uomo».