Cronaca

Le consigliere del Pd: "Anche a Cremona iniziamo ad inserire le donne in aziende e società partecipate"

“Bene l’ordinanza del Consiglio di Stato che mette in discussione la composizione della Giunta Formigoni senza donne. Ora riempiamo il vuoto a Cremona e iniziamo ad inserire le donne nelle aziende e nelle società partecipate”. Le donne del Pd prendono posizione sullo scarso peso della rappresentanza femminile negli enti locali così come in quelli di secondo livello.
“Quello che è accaduto nei Comuni dove si è votato nel mese di maggio dello scorso anno per il rinnovo dei Sindaci, ha qualcosa davvero di straordinario – dicono le consigliere Caterina Ruggeri, Elena Guerreschi, Annamaria Abbate, Maura Ruggeri, Alessia Manfredini -. Da Milano, Torino, Bologna viene applaudito l’abbattimento di pregiudizi e di ostilità nei confronti della paritaria rappresentanza di genere nelle giunte. Certo, insieme alla volontà dei Sindaci “virtuosi” bisogna aggiungere il protagonismo delle donne nelle campagne elettorali, la loro la richiesta di rispetto, di visibilità positiva contro la volgarità, lo svilimento dell’immagine femminile, contro i soli corpi da premiare. Così oggi si applaude all’Ordinanza del Consiglio di Stato del 11.1.2012 con la quale è stato accolto il ricorso delle associazioni femminili circa il mancato equilibrio di genere nella composizione della Giunta della Regione Lombardia, che vede tra i suoi componenti (16 Assessori e 4 Sottosegretari),  soltanto una donna”.
“Ora, rimanendo fermi a Cremona – proseguono le consigliere del Pd -, è necessario che la Giunta Perri recuperi la rappresentanza di genere nelle Aziende Partecipate di nomina comunale. Urge riequilibrare la presenza femminile, storicamente esclusa nelle “stanze del potere”, quello vero, dove si decide il futuro dei servizi della città. Sul tema il PD propone l’avvio di un percorso per arrivare alla modifica statutaria in termini di nomina nelle partecipate che riconosca l’obbligo della rappresentanza paritaria. Una proposta che non veda più la rappresentanza di genere solo come il solito auspicio, ma come un obbligo da rispettare, sempre”.
“Così come è accaduto a livello nazionale – concludono -, vogliamo arrivare anche qui a Cremona ad una sintesi, ad una posizione condivisa tra le forze politiche presenti in Consiglio Comunale. Ci sono le condizioni per farcela. Sarebbe un bel segnale per il prossimo 8 marzo”.

 

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