"Bledar ucciso", chiesta riapertura del caso
Si torna a parlare del caso di Bledar Vukaj, il ragazzo di 21 anni di origini albanesi, campione di football americano residente a Parma, trovato morto la mattina del 25 marzo del 2003 sotto il ponte di Casalmaggiore. Francesc, il padre del giovane, non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio, e da nove anni lotta per dimostrare che Bledar è stato ucciso. Per svelare il mistero che ancora avvolge la tragica scomparsa del ragazzo, la famiglia, attraverso gli avvocati Claudio De Filippi e Francesco Savastano, ha chiamato in causa Alberto Riccadonna, perito balistico forense, lo stesso che si è occupato del caso Unabomber. Secondo l’esperto, il giovane operaio non si sarebbe suicidato, ma sarebbe stato colpito e lanciato dalla scogliera da più persone che avrebbero inscenato un suicidio. Francesc ha chiesto quindi alla procura di Cremona di riaprire il caso e di riesumare il cadavere. Il caso, in questi anni, ha visto diverse richieste di archiviazione da parte della procura a cui la famiglia si è sempre opposta. In passato il padre della vittima aveva anche depositato querele nei confronti di quelle persone che riteneva coinvolte in presunte omissioni nella conduzione delle indagini. Secondo la famiglia, le ferite riportate dal ragazzo non sono compatibili con una caduta dal ponte.
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