Lettere

Il caso Rossoni e la relazione dell'onorevole Pizzetti

da Gualtiero Nicolini

Caro Direttore,
ho letto su “Cremonaoggi” la notizia che l’assessore regionale Rossoni è andato in pensione… con le leggi “votate dalla casta”. Seguono una serie di commenti non certo lusinghieri e si è scatenata la bagarre.
Sulla stampa nazionale  ha fatto invece notizia la relazione dell’on.Pizzetti alla Commissione parlamentare per le questioni regionali che ha bocciato il Decreto legge del Governo sui bilanci delle Regioni in quanto i controlli della Corte dei conti non sarebbero accettabili perché… (testualmente) “comprimono eccessivamente la sfera di competenza propria delle autonomie regionali”.
Nella recente assemblea dei giovani industriali a Capri si è parlato dei politici definendoli apertamente incapaci, ladri ed ignoranti, anche se non si deve di fare certamente di ogni erba un fascio, la stragrande maggioranza degli italiani dichiara di non voler più andare a votare o di votare per movimenti di protesta e  ognuno ha potuto conoscere le inefficienze,  i clientelismi e gli scandali e gli  enormi sprechi di denaro pubblico, che sono emersi  in quasi tutte le Regioni italiane oltre che in Parlamento, in questo ultimo periodo in particolare.
Ebbene in questo contesto il disquisire con ragioni tecniche e/o giuridiche su un documento che tutti gli italiani attendevano finalmente come un primo segnale per abolire almeno in piccola parte i privilegi della casta non significa forse non rendersi conto nella maniera più assoluta della reale situazione in cui vive la stragrande maggioranza dei cittadini e, anche se involontariamente, voler sfidare l’opinione pubblica ?
Non voglio entrare, anche per la mia funzione di giudice, in merito ai problemi giuridici e tecnici del decreto sui quali l’on.Pizzetti potrebbe avere anche ragione. Voglio solo parlare di opportunità, di scelte politiche, di ragioni superiori. Per questi motivi la relazione dell’ on.Pizzetti e il suo voto negativo non possono a mio avviso che sgomentare tutti i cittadini.

Gualtiero Nicolini

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