Cronaca

Altri 98 licenziamenti a dicembre Si chiude un 2012 da incubo

Sono 65.639 i lavoratori licenziati in Lombardia nel 2012. Quasi il 24% in più rispetto all’anno scorso. Nel solo mese di dicembre: 4542. Passando all’analisi della situazione in provincia di Cremona, i numeri mettono in luce una situazione da record. Superati, secondo quanto osservato dalla ‘Sottocommissione regionale mobilità-ammortizzatori’ nel nostro territorio e elaborato da Cisl (ma anche da uffici Cgil), i 1800 licenziamenti. A dicembre (dati aggiornati a giovedì, giorno dell’ultima riunione del 2012 della sottocommissione) sono 98 (85 dalle cosiddette piccole aziende, ovvero le imprese sotto la soglia dei 15 dipendenti).

I DATI DI DICEMBRE

legge 223/91: lavoratori licenziati da aziende che occupano più di 15 dipendenti
legge 236/93: lavoratori licenziati da aziende che occupano fino a 15 dipendenti
Legge 147/97: frontalieri

“Come temevamo nei mesi scorsi, l’anno si chiude con una situazione gravissima per l’occupazione in regione – commenta Gigi Petteni, segretario generale della Cisl Lombardia -. In quattro anni il totale dei licenziati è salito a 224.217, un numero che si commenta da sé. Bisogna agire al più presto con interventi che contrastino in tutti i modi la tendenza al declino della nostra regione”. Il maggior incremento si registra tra gli iscritti alle cosiddette liste 236, cioè tra i licenziati per giustificato motivo oggettivo, prevalentemente da piccole aziende del commercio e dei servizi, che non hanno diritto alla indennità di mobilità ma soltanto alla disoccupazione ordinaria e, da gennaio, all’Aspi. Nel 2012 sono in totale 45.218, contro i 34.227 del 2011. “Una conferma che abbiamo visto giusto con l’accordo firmato nei giorni scorsi per il rinnovo degli ammortizzatori in deroga – sottolinea Petteni -. Da gennaio questi lavoratori potranno avere 4 mesi in più di disoccupazione e 12 in più se sono over-50”. Durissimo il commento del segretario generale della Cisl lombarda sulla misura nazionale che da gennaio toglie gli sgravi alle aziende che assumono lavoratori in mobilità. “E’ vergognoso che a questi lavoratori il Parlamento, come ultimo atto, abbia deciso di regalare solo carbone eliminando gli sgravi contributivi a favore delle aziende disposte ad assumerli – afferma -. Un’evidente dimostrazione di ottusità politica e di incapacità di leggere la dura realtà di questo Paese”.

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