Schifano (Idv) risponde agli ex precari: 'Sincera solidarietà'
La grave situazione che riguarda i 32 dipendenti del Comune di Cremona che a causa del contenzioso presso la Corte dei Conti rischiano di vedere precluso il proprio rapporto di lavoro con l’Ente Comune, ha dei contorni drammatici e allarmanti. Questi lavoratori sono stati assunti tramite un concorso e dopo lunghi anni di precariato sono stati stabilizzati. A tutti loro va la mia sincera solidarietà e stima per il lavoro che egregiamente hanno svolto e continuano a svolgere prima da precari e oggi da dipendenti a tempo indeterminato,sono e sarò sempre al vostro fianco per far valere un diritto sancito dalla Costituzione nel rispetto delle leggi in vigore. Credo che se malauguratamente si dovesse prospettare un licenziamento, il Comune di Cremona andrebbe incontro a un danno erariale di elevate proporzioni poiché molti lavoratori ex precari, sarebbero costretti a ricorrere al Giudice del lavoro per far valere le proprie ragioni. Nel 2009 il Comune di Milano ha assunto a tempo indeterminato i precari che avevano avuto un rapporto di lavoro continuativo per 36 mesi, un’amministrazione attenta avrebbe potuto adottare lo stesso sistema a Cremona. Anch’io sono precario da 13 anni e conosco sulla mia pelle che cosa significa avere un contratto a tempo determinato, occupando un posto vacante e svolgendo delle mansioni assolutamente importanti per il buon funzionamento del servizio. Questa anomalia deve finire, anche la corte europea è intervenuta varie volte per condannare l’uso disdicevole del precariato che vede il lavoratore utilizzato per ottemperare al buon funzionamento della macchina burocratica e poi a seconda delle esigenze viene allontanato o cestinato! I 32 ex precari, oggi stabilizzati, hanno il sacrosanto diritto di essere tutelati e salvaguardati da ogni estremo tentativo di veder sfumare il proprio futuro per un mero errore di vizio o di forma. Concludo dicendo che sono a vostra completa disposizione in difesa del vostro diritto al lavoro, e che se eventualmente saranno accertate delle responsabilità è giusto che qualcuno se ne assuma l’onere e il dovere di risponderne in prima persona senza se e senza ma.
Giancarlo Schifano
Idv
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