Maroni a Cremona per il Carroccio E i centri sociali manifestano al Museo
Sopra, Maroni davanti al Carroccio (foto Sessa) e le proteste dei centri sociali
AGGIORNAMENTO – Proteste dei centri sociali alla presentazione del libro ‘Il carroccio di Cremona – Storia e leggenda di un simbolo cittadino’, edizioni Bolis, alla presenza di Roberto Maroni, al suo esordio a Cremona da presidente della Regione Lombardia. Maroni è arrivato in città intorno alle 18, ha compiuto con l’assessore regionale alle Culture, identità e autonomie, Cristina Cappellini, un giro nelle sale del Museo (nella sala dedicata alle tele che raffigurano Cremona è custodito il Carroccio restaurato) accompagnato dalle autorità locali e dalla dirigente Ivana Iotta che ha fatto da guida. Poi il gruppo è sceso in sala Puerari per la presentazione del libro. Presentati da Agostino Melega, i relatori: Gian Carlo Corada, Giovanni Fasani, Don Achille Bonazzi, Ivana Iotta. In prima fila, i consiglieri regionali Malvezzi e Lena, gli assessori comunali Jane Alquati e Francesco Bordi, il presidente della Provincia Massimiliano Salini.
Poco dopo l’inizio dell’incontro per la presentazione del volume, una quindicina di aderenti al centro sociale Kavarna hanno fatto irruzione nel cortile del Museo e hanno cominciato a inveire contro Maroni, esponendo uno striscione con la scritta ‘No razzismo, No Tav, giù le mani dal Kavarna’. A bloccarne l’ingresso in sala Puerari, Polizia Locale, Carabinieri, Digos che a forza hanno allontanato i manifestanti dal cortile del Museo. Il gruppo, fatto uscire, si è seduto in strada, ostruendo via Ugolani Dati e chiedendo di incontrare il presidente della Regione. Per un’ora i manifestanti hanno continuato a gridare slogan contro la presenza di Maroni e la politica della Lega Nord in generale.
All’interno, in Sala Puerari, incontro senza alcuna interruzione con Maroni che ha sottolineato l’importanza del Carroccio come “simbolo della vittoria di chi si difende dalle ingiustizie”. Il carroccio esposto è quello sottratto dai cremonesi a Milano nella battaglia delle Bodesine nel 1213. “Dalla crisi si esce stando uniti – ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia – Le divisioni vanno a vantaggio di altri. A Milano per esempio io collaboro con il sindaco Pisapia di centrosinistra in merito all’Expo. Insieme abbiamo sbloccato una situazione che in precedenza aveva visto divise amministrazioni dello stesso colore politico’. Un discorso che ha attualizzato la passata gloria delle autonomie locali (Cremona, fiorente Comune, ad inizi Duecento era un avamposto di Federico II di Svevia contro i vicini Piacentini e Milanesi): ‘Abbiamo un bel po’ di problemi, le istituzioni hanno la responsabilità di risolverli. La priorità delle priorità è il lavoro, solo uniti, superando ideologie e steccati politici si può pensare di uscire dalla crisi’.
Il sindaco Oreste Perri, che a Cremona ha rotto da tempo con la Lega Nord, ha salutato Maroni con emozione e affetto riconoscendogli il merito di dare nuovo slancio alla sua azione amministrativa. Tra il pubblico, anche il segretario della lega Nord Cremona Alberto Mariaschi, autore proprio oggi di un nuovo attacco alla giunta Perri sul Bilancio.
Una notizia positiva sul patto di stabilità. “A Roma ieri – ha detto Maroni – hanno tagliato il taglio di 260milioni. Questi fondi arriveranno nelle casse della Regione Lombardia per il patto di stabilità verticale e quindi ricadranno sui Comuni”.
Alle 19.45 circa gli antagonisti hanno sgomberato la strada e l’incontro di presentazione del libro è proseguito senza ulteriori intoppi.
Sotto, il tavolo e il pubblico della conferenza
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