Cronaca

Le ruba un bacio, è tentata violenza Nove mesi di pena

Per un bacio rubato, un ventenne marocchino è stato condannato a nove mesi di reclusione, pena che sconterà nel carcere di Cremona dove per questo stesso episodio, e anche perché privo di documenti, è rinchiuso da quattro mesi. Il collegio, presieduto dal giudice Pio Massa (a latere i giudici Francesco Sora e Andrea Milesi), lo ha riconosciuto colpevole di tentata violenza sessuale e di lesioni. Per l’imputato, il pm Fabio Saponara, che ha chiesto ed ottenuto di far derubricare il reato da violenza sessuale a tentata violenza sessuale, aveva chiesto una condanna a tredici mesi di reclusione. Il marocchino doveva anche rispondere del furto aggravato del cellulare della vittima, ma il reato è stato derubricato in furto semplice, e visto che la parte offesa ha ritirato la querela, il collegio ha emesso sentenza di non doversi procedere.

L’imputato, che ha alle spalle precedenti per inottemperanza alle norme sugli stranieri, reati di droga e resistenza a pubblico ufficiale, era difeso dall’avvocato Fabio Galli.

Prima di ritirarsi in camera di consiglio, il collegio ha ascoltato la testimonianza della vittima, che sull’episodio ha ridimensionato le accuse nei confronti del marocchino.

I fatti risalgono alla sera del 29 marzo del 2013. Finito il turno di lavoro, la barista stava rientrando a casa in auto quando in via Ghisleri il marocchino, che era a piedi, le ha chiesto indicazioni stradali per raggiungere la stazione. Doveva andare a Napoli dal fratello. Nonostante le indicazioni, però, l’uomo non è riuscito a capire dove dovesse andare. Alla fine l’automobilista, vedendolo in difficoltà, gli ha offerto un passaggio. Una volta in auto, però, lui l’ha afferrata al collo cercando di baciarla, poi le ha preso con forza il polso costringendola ad appoggiare la mano sui suoi genitali. A quel punto la donna si è divincolata, riuscendo a fermare l’auto e ad uscire. Nelle mani aveva il cellulare con il quale ha minacciato di chiamare la polizia. Lui gliel’ha strappato di mano ed è fuggito a piedi. La donna, spaventata e dolorante al collo (ha riportato una lesione guaribile in due giorni) ha quindi raggiunto la caserma dei carabinieri per raccontare ciò che le era capitato e sporgere denuncia.

Trovare il responsabile non è stato difficile: poco prima di strappare il bacio alla sua vittima, infatti, il marocchino le aveva raccontato di essere appena uscito dagli uffici della questura dove era stato chiamato per essere identificato in seguito ad un precedente controllo. Lo scambio di informazioni tra polizia e carabinieri è stato essenziale per rintracciare lo straniero.

“Quando la donna gli ha oggerto il passaggio, il mio cliente ha frainteso”, ha detto il legale dell’imputato, che ai giudici aveva chiesto l’assoluzione.

La motivazione della sentenza di condanna sarà depositata entro sessanta giorni.

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