Pgt, la difesa di Fasani: "Condiviso da tutti tranne che da Pugnoli"

Mentre non si placano le polemiche dei commercianti (Ascom e Confesercenti) sul possibile insediamento commerciale in via Mantova, inserito nella variante al Pgt, che ne è degli altri progetti di medie e grandi superfici di vendita? L’interesse dei grandi investitori sembra essersi fermato dopo la nascita dell’Ipercoop. Cardaminopsis viene ancora percepita come minaccia per il commercio cittadino, anche se la congiuntura economica non è favorevole a nuovi insediamenti. La società immobiliare cremonese che possiede i terreni a nord dell’Ipercoop, ha dalla sua un Piano Urbanistico approvato che in teoria potrebbe ancora ospitare un insediamento commerciale. Ma la proprietà non ha mai ritirato i permessi di costruire, necessari per dare il via all’iniziativa. Al momento del ritiro la società dovrebbe liquidare gli oneri al Comune. Senza contare che qualche mese fa la Regione ha negato la proroga per il rinnovo della licenza per centro commerciale. Tutto l’iter dovrebbe quindi ricominciare dall’inizio.
Una situazione simile a quella che sta attraversando la ex Scac, dove la Toto srl non ha ancora ritirato la convenzione urbanistica che potrebbe dare il via all’insediamento misto produttivo – commerciale lungo via Sesto. Si tratta anche in questo caso di un progetto che aveva molto allarmato i commercianti ma che per adesso resta sulla carta.
L’assessore all’Urbanistica Federico Fasani conferma le risposte dei giorni scorsi ai timori dei commercianti. Iniziando col motivare la sua mancata partecipazione alla commissione Garanzia di mercoledì 17 luglio in Provincia, convocata da Maria Rosa Zanacchi. “Quel giorno, come avevo comunicato al presidente Ghidotti (che in un primo momento aveva convocato congiuntamente la Garanzia insieme alla commissione Territorio, ndr) era molto impegnativo, avevo tra l’altro un appuntamento con il presidente del Tribunale per l’accorpamento con Crema. Non c’è stata nessuna contrapposizione con Maschi che invece ha partecipato e non avrei avuto nessuna problema ad andare a motivare anche in quella sede le ragioni delle scelte del Pgt, a titolo di informativa. Ricordo infatti che il Pgt di Cremona è stato adottato sei mesi fa e successivamente approvato definitivamente. E’ un Pgt che riguarda 7 milioni di metri quadrati, all’interno dei quali qualcuno polemizza per 7mila mq; è stato condiviso da tutti, tranne che dal presidente Ascom Pugnoli. Sui “pacchetti localizzativi” (agevolazioni per attività che si insediano su particolari aree cittadine) abbiamo avuto il consenso di tutte la categorie produttive e industriali. Non è vero che la Camera di Commercio non ha approvato il Piano , lo sii chieda al presidente Auricchio”.
L’obiettivo del Piano, ricorda Fasani, è quello di dare una chance di ripartenza al tessuto produttivo: la percentuale di superficie commerciale inserita in via Mantova (6%), in un contesto prevalentemente produttivo, ha lo scopo di trainare quest’ultimo comparto. I timori dei commercianti e di Pugnoli in particolare, sono invece che una volta partito il commerciale, il produttivo svanisca nel nulla e venga anzi riconvertito. Nel suo intervento in commissione Garanzia, il presidente Ascom aveva parlato dell’ampia adesione alle proprie posizioni da parte di Camera Commercio, opinione pubblica e mass media; stigmatizzando il fatto che quasi sempre le medie superficie di vendita si configurano alla fine come grandi e che la città sia già circondata da 15 superfici di questo tipo nel Pgt. “Dal 2008 al 2011 la media distribuzione è cresciuta del 20%, abbiamo una concentrazione più alta di quella di Brescia. Il comune commenta le nostre osservazioni scrivendo che siamo in preda al panico. Sbagliato, non temiamo la concorrenza, temiamo il fatto di non poter combattere ad armi pari”.
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