Corso Garibaldi, ora l'isola pedonale c'è davvero, 19mila euro i costi

foto Sessa
Corso Garibaldi ha trovato la propria identità di isola pedonale, con l’inaugurazione del progetto di rigenerazione urbana ispirato al fiume Po, che si snoda da via Villa Glori a via Milazzo. Molta gente questo pomeriggio, 8 agosto, all’evento inaugurale che ha visto protagonisti i ballerini di street dance della scuola di danza Vitien, i gruppi musicali The Strain Soundcloud e i Blues around con la cantante Barbara Zanoni, i disegni del Centro Fumetto con l’Omaggio a Stradivari, ma soprattutto molte famiglie giovani, con bambini piccoli e piccolissimi. Un target ideale per l’asfalto colorato di onde blu, con isole-gioco e wi-fi libero (basta registrarsi) con possibilità di accedere ad un portale tutto dedicato al nuovo look del corso. “Che tutto questo serva a riempire i negozi di abbigliamento proprio non credo, di certo lavoreranno i pubblici esercizi”, commenta un negoziante della parte non pedonalizzata del corso, verso S. Agata. L”inaugurazione ha mostrato una versione inedita di questa parte della città, con un corso Campi stranamente vuoto e grigio, complice anche qualche lavoro in corso, e un notevole via vai di macchine nel tratto di corso Garibaldi non pedonalizzato.
La breve introduzione del sindaco ha avuto luogo davanti alla casa di Stradivari “gentilmente aperta dai proprietari”, ha detto Galimberti, che ha ribadito l’importanza dell’uso di spazi che consentano lo scambio di relazioni tra le persone. Ha ringraziato tutti, da “chi ha tirato le righe, a Philippe Daverio che ha apprezzato il progetto”, ma anche “grazie a Vittorio Sgarbi che ha detto che non gli è piaciuto. Il progetto temporaneo e sperimentale di rigenerazione urbana in corso Garibaldi può piacere o non piacere, ma di certo fa discutere e riflettere, non solo a Cremona. Crediamo che sia ora che i cremonesi (e non) si confrontino sulla città, sulle sue vie e sulle sue piazze, sul loro utilizzo e sul loro futuro. Vogliamo liberare le energie che ci sono in città ed aprire lo sguardo, anche provocando a volte, anche facendo scelte innovative e coraggiose che rischiano di essere impopolari, ma che suscitano anche entusiasmi e speranze di cambiamento. Pensiamo che sia necessario creare luoghi in cui le persone possono incontrarsi ed entrare in relazione. E dentro questi luoghi costruire cultura viva e quotidiana”.
E poi ha parlato di costi: 8mila euro per le installazioni, gli arredi in legno (cubi e sedute), le verniciature e soprattutto (costo più rilevante) l’attivazione del wi-fi, portando la fibra ottica “che è un investimento destinato a durare”. Questa parte del progetto è stata inserita nel bando regionale ‘Attrattività commercio e turismo’, in condivisione con il Duc (Distretto Urbano Commercio) a cui partecipano le associazioni di categoria con cui è stato condiviso il progetto. Gli arredi saranno ‘esportabili’ in altre zone della città e sfruttati per altre occasioni. 11mila euro invece il costo per la programmazione culturale, in buona parte destinata al pagamento dei diritti Siae. I gruppi che si sono esibiti oggi lo hanno fatto gratuitamente; l’animazione durerà fino alla fine di settembre.
“Qualcuno ha detto che potevamo spendere meglio i soldi – ha aggiunto il sindaco – Rispettiamo tutte le opinioni, ma noi ribadiamo che per noi progetti di rigenerazione urbana e di rilancio culturale sono delle priorità. La cultura è una priorità e un volano. Per la città. Non solo per corso Garibaldi. Ovviamente, anche la manutenzione di strade e marciapiedi è una priorità, una priorità che richiede molto di più di 8mila euro e a cui abbiamo già iniziato a lavorare, insieme ai tecnici del Comune e ai comitati di quartiere”.
Tra il pubblico, oltre alla giunta comunale quasi al completo, l’ex sindaco Paolo Bodini e l’ex assessore all’Ambiente della giunta Perri Francesco Bordi.
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Giuliana Biagi
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