Ambiente

L'INCHIESTA DI CREMONA OGGI Clima impazzito, nelle nostre campagne fruttifica anche la pianta di banane

Una clima che sembra impazzito sta facendo vedere e sentire bene gli effetti delle sue anomalie anche nel territorio cremonese. Ci sono ad esempio gli improvvisi e devastanti nubifragi. Oppure c’è l’andamento delle temperature, in certi periodi ben sopra o sotto la media. Ci sono, però, pure effetti meno impattanti ma comunque significativi. E’ il caso della fruttificazione di piante di banane nelle campagne che si sviluppano attorno al Torrazzo. Un evento insolito, particolare, testimoniato dalle fotografie che accompagnano l’articolo, scattate quest’ultimo fine settimana, a ottobre inoltrato.

I due banani sono stati piantati ormai vent’anni fa a pochi chilometri dal capoluogo, nell’area di Pozzaglio, nel giardino della signora Anna Azzini. In vent’anni, come previsto, mai un frutto, considerato il clima. Improvvisamente, però, la sorpresa: qualche giorno fa la signora Anna si è trovata davanti alla fruttificazione, iniziata da poche settimane. Le banane sono verdi e difficilmente arriveranno a completa maturazione. La loro nascita in un giardino della provincia di Cremona, all’aperto, è tuttavia già un evento inconsueto.

“Le banane che fruttificano a Cremona sono senza dubbio il segno, o meglio l’effetto, di una situazione meteorologica fortemente mutata. Se pensiamo che fino a qualche anno fa era impensabile anche solo veder fiorire un banano, il fatto che ora siamo in presenza di frutti ci dà il senso di quanto anomala sia stata questa estate”, sottolinea Giacomo Maghenzani, funzionario locale di Coldiretti, associazione di rappresentanza e assistenza del mondo agricolo interpellata da Cremona Oggi sul clima e sulla particolare fruttificazione. “Del resto – aggiunge Maghenzani – basta soffermarci sulla situazione di questo mese di ottobre, che nel nostro territorio presenta temperature di una decina di gradi più alte rispetto alle temperature cui siamo abituati. Questo incide sulle nostre produzioni tradizionali: il  clima attuale non coincide con le necessità delle fasi di crescita delle orticole autunnali, che hanno bisogno di giornate più fredde. Ad esempio verze e cavolfiori richiedono temperature più propriamente autunnali”.

A causa del clima anomalo, rischi anche per la produzione di latte e per lo sviluppo dei cereali. I problemi sono legati alle condizioni in cui vengono a trovarsi gli animali, non abituati, e a una possibile crescita troppo rapida delle coltivazioni di frumento e loietto. “Questa situazione di caldo anomalo e di umidità – spiega Pietro Scolari, segretario di zona di Coldiretti, ufficio di Cremona – sta incidendo anche sulla produzioni di latte: molti allevatori ci confermano che le vacche stanno entrando in una situazione di stress e producono meno. Qualche timore è presente anche sui cereali autunno-vernini. Se la situazione dovesse continuare, potrebbero risultare compromessi i futuri raccolti di loietto e frumento: il timore è che questo caldo anomalo possa portare le piante a crescere più rapidamente, e che queste si ritrovino poi già troppo sviluppate alla mercé del freddo e delle gelate invernali, con il rischio a quel punto di marcire in campo”.

Michele Ferro
redazione@cremonaoggi.it

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...