Cronaca

Emergenza freddo, l'appello della Caritas: "Servono coperte per poveri e senzatetto"

E’ emergenza freddo per i senzatetto cremonesi. A lanciare l’allarme è la Caritas Cremonese, che gestisce il rifugio notturno cittadino e che ha necessità di nuove coperte calde da distribuire. La struttura ha già registrato il tutto esaurito, tanto che, per evitare di lasciare qualcuno all’addiaccio, è stata approntata una saletta di emergenza, portando così la disponibilità dei letti a venti, già tutti occupati. Gli ospiti sono sia italiani che stranieri: a tutti, oltre al letto e a un pasto caldo, vengono garantiti docce e servizi igienici, biancheria di ricambio, prodotti per l’igiene personale e farmaci di automedicazione.

L’appello che la Caritas lancia ai cittadini, alle parrocchie e alle associazioni, riguarda una raccolta di coperte da destinare al rifugio e non solo: vi sono anche i soggetti di passaggio che, seppur non fermandosi per la notte, chiedono qualcosa di pesante per sopportare il freddo. E non si tratta solo di persone senza fissa dimora o che per vari motivi non hanno più una casa. A rivolgersi alla Caritas per chiedere coperte sono anche diverse famiglie del territorio che, a causa della crisi economica, non possono permettersi il riscaldamento in casa.

Le coperte che la Caritas aveva nei propri magazzini, a causa delle continue richieste e anche dei molti arrivi di profughi, sono ormai esaurite. Ma non sono invece esaurite le richieste, che continuano con un ritmo incessante. Proprio per questo la Caritas lancia ora il proprio appello. “Durante le festività natalizie un aiuto è arrivato dal Lions Club Cremona Europea che ha donato alcuni indumenti per fronteggiare il freddo dell’inverno, in particolare cuffie e guanti – evidenziano da via Stenico -. L’appello della Caritas, che in queste festività ha già avuto eco nelle chiese, viene esteso ora anche ad associazioni, enti e semplici cittadini. Le coperte sono raccolte presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona”.

IL RIFUGIO

Il Rifugio notturno apre i battenti ogni giorno alle 18.30, con l’accoglienza degli ospiti sino alle 22.30. Vi è la possibilità di cenare, lavarsi e cambiarsi; al mattino, alle 7.30 si può fare colazione, dopodiché la struttura deve essere lasciata. Ma il lavoro degli operatori prosegue per l’intera giornata: occorre fare le pulizia, cambiare le lenzuola per i nuovi arrivi, arieggiare i locali. Punto fermo della proposta di accoglienza, oltre ad alcune regole base di comportamento, è la temporaneità della soluzione. Essenziale in tal senso lo stretto collegamento con il Centro d’ascolto, per una maggiore conoscenza dei casi e per un’adeguata pianificazione degli interventi per risolvere alla radice i problemi.

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