Accoglienza immigrati Il Cremasco trova l'accordo con la Prefettura
Vertice in Prefettura ieri a Cremona, per la presentazione dell’accordo territoriale che detta le linee guida per la gestione dei richiedenti asilo nel cremasco. L’accordo è stato presentato oltre i limiti di tempo consentiti e ha necessitato di ulteriori piccole modifiche, messe a punto ieri sera. Da stamane è pronto per essere firmato dai vari sindaci.
Ieri, in Prefettura, molti sindaci cremaschi si sono presentati con un documento unitario che, all’ultimo momento, ha richiesto ulteriori modifiche. Aggiustato il tiro, l’accordo è stato licenziato stamane e i sindaci, che intendono adottarlo, dovranno firmare entro la fine di questa settimana.
Il prefetto di Cremona, Paola Picciafuochi, ha accolto con favore il documento presentato sottolineando il ritardo nei tempi di consegna; ritardo che ha non ha impedito al Prefetto di muoversi sul territorio, dai primi di agosto, come se l’accordo fosse operativo, rispettandone i principi base, ovvero numeri ridotti e mediazione con la Caritas di Crema. Tutto ciò per scongiurare tensioni sociali, come nel caso del Comune di Chieve. L’emergenza, tuttavia, incombe e la Prefettura ha bisogno di sbloccare la situazione e distribuire un numero maggiore di richiedenti asilo sul territorio cremasco.
Tornando ai punti cardine del documento, l’accordo operativo prevede un modello di accoglienza diffusa con un dei parametri di distribuzione, che equivalgono a due profughi per ogni 1.000 abitanti, per ciascun Comune.
E’ questa l’unica vera modifica apportata al documento, concordata all’ultimo. Nella bozza precedente si faceva riferimento, nella ripartizione dei profughi, ai sub ambiti, ora alle singole municipalità. Nei comuni con popolazione sotto i 1.000 abitanti, i richiedenti asilo non possono superare le 4 unità.
Confermata la mediazione della Caritas di Crema tra comuni, Prefettura e soggetti privati, nella gestione dell’accoglienza.
I comuni che sottoscriveranno l’ accordo avranno un ruolo attivo; ovvero parteciperanno esprimendo pareri preventivi di idoneità rispetto alle soluzioni messe a disposizione dei privati e promuovendo progetti di volontariato e lavori socialmente utili.
L’ accordo dura fino al 31 marzo 2016 ed ha carattere sperimentale. Sarà operativo nei comuni firmatari; ciò non esclude il fatto che la Prefettura possa attivare canali di ospitalità e accoglienza con i privati, anche presso i comuni non firmatari.
Sabrina Grilli
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