Lgh-A2A, scarso entusiasmo dei sindaci Si aprono possibili scenari alternativi
Era previsto per oggi l’incontro tra i sindaci – azionisti di Lgh in merito alla proposta di acquisto non vincolante formulata da A2A, nei confronti della multiutility di Cremona, Crema, Lodi, Pavia, Rovato. Ieri il presidente di A2A, Giovanni Valotti, aveva dichiarato che “noi abbiamo confermato la nostra offerta, che non è vincolante, dunque Linea Group non deve dare risposta alla nostra offerta, ma semplicemente dire se è interessata alla formulazione di un’offerta vincolante”. A fine luglio A2A e LGH avevano prorogato i termini per la valutazione di una partnership e il 30 settembre scade l’esclusiva. “Sono sicuro che entro i primi giorni di ottobre avremo una risposta se andare avanti nell’offerta, che a questo punto diventa un vincolo per A2A se accettata”, aveva aggiunto Valotti.
Nell’attesa, parla l’opposizione al centrosinistra (le aggregazioni delle ex muncipalizzate sono fortemente caldeggiate dal governo Renzi) in consiglio comunale, paventando tutti i rischi dell’operazione. “Nessuno ne parla – afferma ad esempio Marcello Ventura, Fratelli d’Italia – ma si tratta di una operazione di fondamentale importanza per Cremona ed i cremonesi, poiché senza le dovute garanzie, rischiamo di essere definitivamente impoveriti e finiremmo per essere solo una minima percentuale nelle mani di A2A SpA senza più avere nessun controllo a nessun livello. Qualche riflessione e qualche domanda mi vengono spontanee per il bene della città: livelli occupazionali: che fine faranno gli uffici amministrativi? Resteranno a Cremona? Obbligheranno la maggior parte dei dipendenti a trasferirsi presso le sedi di Milano e/o Brescia? Oppure verranno chiusi lasciando a casa centinaia di dipendenti? Patti parasociali: con l’acquisto del 51% delle quote societarie della società LGH SpA da parte di A2A Spa si perderebbe totalmente il controllo delle nostre società poiché le governance verrebbero nominate dal socio di maggioranza. Gli eventuali patti para sociali per le nomine delle governance, a tutela dei soci di minoranza, che durata avranno? Alla loro naturale scadenza, cosa farà A2A SpA? Che interesse può avere il socio di maggioranza a nominare membri degli organi societari che siano di espressione del territori? Distacchi: l’annoso problema dei distacchi invernali per gli utenti morosi ed inadempienti riguardo le bollette. Quali saranno le intenzioni di A2A SpA? Staccherà perché siamo ormai diventati solo un numero per far quadrare il bilancio o considererà questo aspetto sociale importantissimo per molti? Utenti: chi si sta preoccupando di sentire le voci degli utenti di A2A SpA per valutare il grado di soddisfazione dei servizi loro offerti? Termovalorizzatore: siamo sicuri che A2A SpA abbia interesse a chiuderlo quando è conclamato che è uno dei più performanti e non inquinante e verrà utilizzato per bruciare anche i rifiuti di altre regioni?
“Ecco – conclude Ventura – queste sono le prime domande e riflessioni che mi vengono in mente e mi piacerebbe che chi si occupa della questione e deve prendere la decisione, risponda con chiarezza e trasparenza su ogni punto. Ce la faremo stavolta ad essere informati o la politica “trasparente” in atto a Cremona anche in questo caso ci metterà di fronte al fatto compiuto? Ci sono 72.000 cremonesi che aspettano chiarezza”.
AGGIORNAMENTO – Trapela uno scarso entusiasmo dei sindaci sulla proposta di acquisto, da parte di A2a, del 51% di Lgh. I sindaci azionisti, tra cui Galimberti, si sono ritrovati questa mattina a Cremona, nella sede di Lgh. L’offerta, da quanto trapela, sarebbe scesa a 250 milioni di euro. Ciò significa una ripartizione tra i soci ritenuta non congrua.
La mancanza di entusiasmo ha portato qualcuno a ipotizzare che possano aprirsi scenari alternativi per Lgh, come un riavvicinamento alla multiutility Iren Emilia, che opera nelle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
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