Ennesimo passaggio livello guasto treni cancellati e in ritardo L'esasperazione dei pendolari
Ennesima giornata da incubo per i pendolari, dopo i disagi di lunedì. Stavolta a provocare problemi è stato un guasto agli impianti di Olmeneta (passaggio a livello). I ritardi sono iniziati dalla primissima mattina: una ventina di minuti per il Mantova-Milano delle 5.18 e per quello successivo, delle 6.10. Poi la situazione è degenerata, come segnala Alberto Scaravaggi, del Comitato pendolari Cremaschi:”Il 10458 (in partenza da Cremona alle 6.37) aveva oltre 50 minuti di ritardo e anche il 10462 aveva forti ritardi”. Nel marasma generale non sono mancate neppure le soppressioni: il Cremona-Treviglio delle 6.54 e il suo opposto delle 8.07 non sono mai partiti. E per il Codogno-Cremona delle 8.08 si è reso necessario approntare un autobus di rinforzo.
Il guasto al passaggio a livello è stato risolto in oltre un’ora e i ritardi accumulati hanno continuato a ripercuotersi anche sulle corse successive. “Una situazione paradossale: ogni settimana c’è qualche guasto. Noi pendolari non ne possiamo più” evidenzia ancora Scaravaggi. “Quel che è peggio? A settembre e ottobre nonostante tutti i disagi subiti non abbiamo avuto neppure un euro di bonus”. Ma la colpa della situazione non è solo di Trenord: “Rfi deve decidersi a fare manutenzione sulle linee, sempre più obsolete e tendenti al guasto”.
Ora grande è l’aspettativa per l’incontro previsto presso il Comune di Crema per sabato 7 novembre (ore 10): un vero e proprio vertice sul tema ferroviario, a cui, auspica il Comitato, dovrebbero prendere parte tutti i sindaci coinvolti dal passaggio della linea ferroviaria. Piano di manutenzione della linea e sostituzione di alcuni dei convogli più obsoleti ancora in uso lungo la tratta sono tra le priorità all’ordine del giorno. Ma anche i tempi di attesa, i ritardi che sovente si registrano nella tratta Cremona-Milano Via Treviglio, le corse che si interrompono senza preavviso alcuno, sono tutti aspetti inaccettabili e che penalizzano soprattutto le fasce più disagiate ovvero studenti, anziani e lavoratori.
LaBos
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