Cronaca

Fronda nell'Associazione Zoofili a pochi giorni da fine convenzione per il canile

Dimissioni e cambio ai vertici dell'Associazione Zoofili Cremonesi, in un momento delicatissimo per il gruppo che gestisce il canile di via Casello, quando ormai si è agli sgoccioli della convenzione con il Comune.

Dimissioni e cambio ai vertici dell’Associazione Zoofili Cremonesi, in un momento delicatissimo per il gruppo che gestisce il canile di via Vecchio Casello, quando ormai si è agli sgoccioli della convenzione con il Comune. C’è aria di tempesta nell’associazione, dopo le dimissioni di due consigliere (Mara Nin e Maria Grazia Lombardi) che hanno in questo modo determinato la decadenza del direttivo in carica dal 2012, presieduto da Virna Denti (una terza consigliera si era già dimessa a settembre). Da fine novembre (la ratifica è avvenuta il 10 dicembre) nuovo presidente è la stessa Mara Nin, già vicepresidente e sorella di Cheti Nin, nome storico dell’associazione, ormai non più in carica da tempo, da quando cioè è iniziata la vicenda processuale per maltrattamenti e uccisione di animali, conclusasi a febbraio scorso con la condanna in primo grado per la stessa Cheti Nin e due volontarie del canile. La convenzione in essere con il Comune non ha subito ripercussioni dalla vicenda, tant’è che i rapporti per garantire la continuazione del servizio non si sono mai interrotti, anche in vista di una loro prosecuzione, che sembrava imminente un paio di anni fa, sul finire dell’amministrazione Perri. L’associazione aveva infatti proposto al Comune un progetto con cui a proprie spese avrebbe ristrutturato il canile mettendolo a norma di legge, in cambio di un rinnovo. Con il cambio di amministrazione non se ne fece niente e anche la questione della nuova convenzione è rimasta silente. Fino alla scorsa estate, quando al Comune arriva un’offerta per l’acquisto del canile ‘vecchio’, la parte che sta sulla destra dell’entrata, inserito, insieme al canile ‘nuovo’, nel piano delle alienazioni per il 2015.

Il canile vecchio è una struttura di poco meno di 2.000 mq occupata da 44 box multipli per il ricovero dei cani e di 4 box per i gatti, oltre a locali di servizio quali cucina, cella frigorifera e altri accessori. Valorizzazione ai fini dell’asta pubblica: 90mila euro, trenta in meno dei 120mila con cui viene stimata la parte nuova, 2650 mq, su cui c’era la disponibilità dell’associazione ad effettuare i necessari ammodernamenti. Su quest’ultima area non risultano pervenute offerte, mentre  per il canile vecchio il Comune aveva lanciato – come di norma avviene in questi casi – una gara pubblica per sondare altri acquirenti, al rialzo. Il termine per la presentazione delle eventuali offerte era il 14 settembre scorso, ma l’avviso era andato deserto. Da allora, misteriosamente, l’aggiudicazione al primo offerente non è ancora avvenuta: i termini per chiudere la trattativa dovrebbero chiudersi a dicembre.

Proprio sul destino di quest’area si è spaccato il direttivo, tra l’estate e lo scorso 10 dicembre, quando l’assemblea che ha ratificato la nuova presidenza avrebbe mostrato un interesse sul canile vecchio, facendo una completa marcia indietro rispetto al precedente orientamento. La spesa di 90mila euro, per un terreno su cui esistono forti vincoli di utilizzo (fasce di rispetto ed altro) veniva infatti ritenuta eccessiva, anche in considerazione della imminente scadenza della convenzione.

Ora, quasi a metà dicembre, si è arrivati al dunque: il Comune dovrà andare necessariamente ad una proroga con la stessa associazione, in quanto sono stati abbondantemente superati i tempi tecnici per l’indizione di una nuova gara, che in un primo tempo sembrava dovesse svolgersi nell’ultimo trimestre di quest’anno. Non sono chiari i motivi per cui il Comune, pur essendo nota da sempre la scadenza del 31 dicembre, abbia procrastinato tanto a lungo l’indizione di una nuova gara. La convenzione in essere frutta al gestore almeno 153mila euro l’anno per il solo contributo del Comune, a cui si devono aggiungere quelli degli altri comuni convenzionati successivamente e dell’Asl.

Giuliana Biagi

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