Cronaca

Pendolaria 2016: la Cremona-Brescia linea peggiore di Lombardia

E’ la linea peggiore della Lombardia e la 5ª peggiore a livello nazionale: stiamo parlando del collegamento ferroviario Cremona-Brescia, secondo il rapporto Pendolaria 2016, stilato dal Legambiente. Treni obsoleti, ritardi, carrozze insufficienti negli orari di punta: questo il desolante quadro.

La classifica è stata stilata in base a criteri oggettivi per evidenziare la scarsa qualità del servizio: le proteste degli utenti per i problemi di ritardi e tagli dei treni, la tipologia dei treni utilizzati sia per capienza sia per età, la carenza di orari adatti per l’utenza pendolare, la frequenza dei convogli, la condizione delle stazioni, situazioni che in taluni casi spingono i pendolari a prendere l’auto ogni mattina proprio per l’inadeguatezza del servizio.

“La linea ferroviaria che collega Cremona e Brescia presenta disagi e condizioni indegne per due città di questa importanza”  denuncia Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia. “Negli ultimi anni il tasso di puntualità è stato insoddisfacente e spesso sono stati soppressi i convogli senza nessun preavviso e senza l’intervento di autobus sostitutivi. Le pessime condizioni di viaggio hanno portato all’esasperazione i pendolari che, oltretutto, subiscono notevoli disagi per lo spostamento del sottopasso di Brescia a causa dei lavori in corso dell’alta velocità”.

Infatti, con l’introduzione del nuovo orario invernale e in concomitanza con l’alta velocità per Verona vengono modificate diverse coincidenze, in particolare con il passante di Milano: 3-5 minuti di anticipo “che possono sembrare irrisori, ma non per quei lavoratori o studenti che rischiano di perdere il treno di ritorno a casa” denuncia Legambiente. “Inoltre, i treni sono più lenti di 15 anni fa e con sempre meno collegamenti tra Cremona e Brescia. Sui 51 km di linea, i tempi di percorrenza sono aumentati rispetto al passato: nel 2002 il treno più veloce collegava Brescia e Cremona in 34 minuti, oggi in 58, con una velocità media di 52 km/h e con lunghe soste per incroci”.

Un’altra nota dolente riguarda il materiale rotabile utilizzato su questa tratta, “che è tra i più vecchi e poco affidabili di quello in servizio di Trenord con una flotta composta da treni Ale 582 in pessime condizioni e con 25/30 anni di età. Solo fino ad alcuni mesi fa il servizio era parzialmente effettuato da automotrici diesel (nonostante la linea sia elettrificata) fabbricate oltre 40 anni fa. Negli orari di punta gli affollamenti rendono difficoltosa la salita a molti pendolari, l’aria condizionata d’estate non funziona in molte carrozze, in inverno alcuni convogli non sono riscaldati e nel nodo di Brescia spesso si perdono le coincidenze per Milano o Venezia”.

“A fronte di un servizio lento a rinnovarsi, negli ultimi anni le tariffe in Lombardia sono aumentate del 30,3% dal 2010″ conclude Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia “con i pendolari condannati a sistematici ritardi, treni soppressi e carrozze inadeguate! Il futuro della nostra regione passa anche attraverso una seria politica di riqualificazione dell’offerta di trasporto collettivo: in una delle aree a maggior densità di strade e autostrade d’Europa e con il più elevato livello d’inquinamento atmosferico, Regione Lombardia non può più permettersi azioni irresponsabili nei confronti dei pendolari, aumentando inutilmente la mobilità su gomma”.

Facendo il focus del materiale rotabile, più in generale in Lombardia l’età media dei treni è scesa a 18,6 anni. “Si tratta di un dato importante perché mostra i chiari effetti della dismissione dei treni più vetusti (in particolare i treni a piano ribassato del 1969) in concomitanza con l’immissione dei nuovi” fa sapere ancora Legambiente. “Ciò però non è sufficiente vista la grande quantità di pendolari di questa regione, e sono ancora molte le linee che soffrono per la carenza di materiale rotabile nuovo ed efficiente. Non va inoltre dimenticato che il 50% dei treni in questa regione risulta avere più di 15 anni di età con punte di 30 anni nei casi delle carrozze a Doppio Piano. I pendolari si ritrovano quindi a fare i conti con carrozze e vagoni non più adeguati ai tempi, spesso privi di impianti di condizionamento, con rotture e guasti frequenti”.

Intanto da domenica Mantova avrà definitivamente il Frecciargento Mantova-Roma dopo la fase sperimentale avviata nell’anno di Capitale della Cultura. Il servizio verrà potenziato con orari in grado di andare incontro alle esigenze di turisti e di professionisti che hanno la necessità di raggiungere in mattibnata la Capitale. La partenza da Mantova è alle 6,20 con arrivo a Roma Termini alle 10.05. Il ritorno sarà alle 18.29 e arrivo a Mantova alle 21.55. tappe intermedia Bologna e Firenze. Anche Bergamo e Brescia hanno il collegamento diretto con Roma. E Cremona? Il Pendolino per Roma su cui si era battuto Giuseppe Torchio resta soltanto un lontano ricordo. Certo Italo ha annunciato  che creerà maggiori collegamenti bus con Reggio Emilia per poi arrivare nella Capitale ma Cremona resta la Cenerentola dei binari. Anche il ritorno ipotizzato delle linee di collegamento con Piacenza per ora resta solo una ipotesi.

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