Ambiente

Qualità aria, ok ad accordo di Bacino Padano: inasprite le misure di contenimento

Firmato nei giorni scorsi un accordo per il miglioramento della qualità dell’aria tra le Regioni Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto, con il Ministero dell’Ambiente. Un documento importante, che mette nuovi paletti sui temi dell’ambiente e riguarda la realizzazione di nuove misure comuni nei tre ambiti principalmente responsabili delle emissioni in atmosfera di polveri sottili (Pm10), biossidi di azoto (NO2) e ammoniaca precursore della formazione di polveri sottili.

L’Accordo prevede impegni a carico delle Regioni e a carico del Ministero dell’Ambiente per il contenimento delle emissioni dalla circolazione dei veicoli diesel, dal riscaldamento civile a legna, dall’agricoltura e zootecnia. Numerose le misure previste in ambito urbano (ambito cruciale per le emissioni dei veicoli diesel e con maggiore esposizione della popolazione) e nelle rimanenti aree di superamento dei limiti di qualità dell’aria (aree sub urbane estese e in aree rurali).

Per la riduzione (principalmente) di polveri sottili e biossido di azoto, si prevede la limitazione della circolazione, dal 1 ottobre al 31 marzo di ogni anno, da applicare entro il 1 ottobre 2018, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 18.30, salve le eccezioni indispensabili, per le autovetture ed i veicoli commerciali di categoria N1 (leggeri), N2 (medi) ed N3 (veicoli pesanti) ad alimentazione diesel di categoria inferiore o uguale ad Euro 3. La limitazione è estesa alla categoria Euro 4 entro il 1 ottobre 2020 ed alla categoria Euro 5 entro il 1 ottobre 2025 ed “Euro 6” pre fase 2 entro il 1 ottobre 2027. La limitazione si applica prioritariamente nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti (39 in Lombardia) presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del Pm10 o del biossido di azoto NO2.  A questo proposito, per la sostituzione dei veicoli diesel il Ministero dell’Ambiente ha messo a disposizione delle 4 Regioni fino a 8 milioni di euro. Le Regioni dovranno contribuire con proprie risorse.

Per quanto riguarda la limitazione d’uso di impianti a legna inquinanti, al fine della riduzione di polveri sottili, biossido di azoto e benzo(a)pirene, si prevede, secondo un definito calendario di attuazione, di realizzare misure di progressivo divieto di installazione di impianti non performanti: questo proposito verrà pubblicato un apposito decreto ministeriale che stabilirà una nuova classificazione ambientale. Inoltre si potrà utilizzare solo pellet di qualità superiore (privo di inquinanti presenti in pellet di minore qualità). Si dovrà poi vietare l’installazione di impianti a legna per il conseguimento degli obiettivi di uso del 50% di energia da fonti rinnovabili nelle zone in cui vi siano i superamenti dei limiti di qualità dell’aria (in queste aree si utilizzeranno maggiormente la geotermia e il solare fotovoltaico). Per la sostituzione dei vecchi impianti sono disponibili contributi del conto termico nazionale per complessivi (circa) 700 milioni di euro.

Per la riduzione di emissioni di ammoniaca, precursore della formazione secondarie a di polveri sottili (Pm10) si prevedono anche interventi in agricoltura e zootecnia. In particolare, verranno applicate pratiche finalizzate a ridurre le emissioni prodotte dalle attività agricole e a unificare nel bacino padano e a semplificare le Autorizzazioni integrate ambientali (Aia). Per gli interventi in agricoltura il Ministero Ambiente ha messo a disposizione delle 4 Regioni fino a 8 milioni di euro. Le Regioni dovranno contribuire con proprie risorse.

Previste anche misure temporanee, da attivarsi al verificarsi, per più giorni consecutivi, del superamento dei limiti di qualità dell’aria. Ci saranno due livelli di criticità: il primo da realizzare al superamento dei 50 ug/mc per 4 giorni consecutivi; il secondo al superamento dei 50 ug/mc per 10 giorni consecutivi.
1 livello: autoveicoli privati limitazione almeno fino all’Euro 4 dalle 8,30 alle 18,30 nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti presso i quali opera un servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del Pm10 o del biossido di azoto NO2. Veicoli commerciali almeno fino all’Euro 3 dalle 8,30 alle 12,30.
2 livello: autoveicoli privati limitazione almeno fino all’Euro 4 dalle 8,30 alle 18,30 nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti presso i quali opera un servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del Pm10 o del biossido di azoto NO2. Veicoli commerciali almeno fino all’Euro 3 dalle 8,30 alle 18,30 e fino all’Euro 4 dalle 8,30 alle 12.30.

Dal canto suo il ministero dell’Ambiente dovrà impegnarsi ad attivare le procedure di concertazione o interlocuzione con: il Ministero dell’Economia e delle finanze al fine di individuare ulteriori risorse economiche per la sostituzione dei veicoli e le misure di compensazione per gli operatori soggetti agli obblighi previsti; con il Ministero dell’Economia e delle Finanze al fine di valutare la possibilità di aggiornare le tasse automobilistiche utilizzando il criterio del bonus-malus; il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una proposta di modifica del decreto legislativo 285/1992, finalizzata ad includere gli aspetti relativi alla tutela dell’ambiente nelle procedure di determinazione dei limiti di velocità; il Ministero dello Sviluppo economico al fine di aggiornare gli incentivi del ‘conto termico’ e assicurarne la compatibilità con i divieti previsti; il Ministero delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali al fine di promuovere presso le competenti autorità il finanziamento con fondi comunitari delle misure previste in agricoltura; rappresentare alla Commissione europea, con le Regioni del Bacino Padano, le specificità del Bacino Padano anche al fine di attuare un comune impegno per lo sviluppo di iniziative per il miglioramento della qualità dell’aria. A promuovere le opportune iniziative, anche di carattere legislativo, al fine di accelerare, nel medio periodo, la progressiva diffusione di veicoli a basse o nulle emissioni, in sostituzione di tecnologie tradizionali, quali ad esempio il diesel.

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