Elezioni: sul territorio cremonese vince il civismo
Le amministrtive recenti hanno emesso due verdetti inconfutabili. Sul territorio cremonese, così come negli altri centri italiani dove si è votato domenica, è emerso che meno simboli di partito appaiono sulle schede, più la gente è invogliata a recarsi alle urne. A livello locale ne abbiamo avuto l’ennesima conferma.
Secondo dato evidente, meno scontato ma altrettanto importante, in particolare nel centrodestra, è l’affermazione del civismo. La destra, insomma, brutalizzando il concetto, vince o comunque ottiene risultati se si sgancia dai partiti tradizionali e sposa il concetto delle liste civiche. Che la sinistra, a onor del vero, ha sposato da tempo. Ma ora che l’ha scoperto anche il centrodestra, sull’altra sponda si va in difficoltà. Crema e Monticelli. Casi scuola, in questo senso.Chicco zucchi, dieci punti indietro fino a tre giorni fa, tallona la Bonaldi e al ballottaggio, tra quindici giorni, la storia è ancora tutta da scrivere.
Zucchi ha avuto il sostegno di sette liste civiche. Raro vederne così tante a destra. A Monticelli, appena di la del po, dopom 72 anni la sinistra abdica. Uno dei pochi paesi italiani che non ha mai cambiato colore, lo ha fatto domenica, con la vittoria di Gimmi Distante, partito dietro a arrivati davanti, con una civica di centrodestra. Casi di scuola, dicevamo. Esempi per il centrodestra di Cremona che tra due anni un’alternativa a Galimberti la dovrà pur proporre? Il centrosinistra cinque anni fa con Fare Nuova la Città ci aveva già pensato. Ed infatti ha vinto.
Simone Bacchetta