Siccità, è emergenza idrica: Po a -7,10. Padania Acque: 'Parsimonia nell'uso acqua'
L’ondata di calore di questi giorni sta contribuendo a incrementare il problema della siccità. Il livello del fiume Po è già sceso oltre i -7 metri sotto lo zero idrometrico (a mezzogiorno misurava -7,10) e continua la sua corsa verso il basso, avvicinandosi al record di secca del 2006, pari a -7,62. Una situazione che in questi giorni è destinata a peggiorare, anche a fronte del fatto che tra oggi e domani ci sarà il picco del caldo, con temperature che sfioreranno i 40 gradi.
Allarme anche da parte della Coldiretti, che fa un quadro regionale della situazione: “Il lago Maggiore è sotto di 40 centimetri rispetto ai livelli dell’anno scorso, al lago di Como ne mancano 35 rispetto allo stesso periodo del 2016, mentre il Po questa mattina è sceso fino 3 metri sotto lo zero idrometrico al Ponte della Becca a Pavia” evidenzia l’associazione degli agricoltori, che tiene monitorata la situazione.
Dopo un inverno secco e una primavera non molto migliore, “l’estate sembra iniziata male dal punto di vista delle acque” spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia. “La situazione potrebbe peggiorare ancora se non dovesse piovere in maniera costante nei prossimi giorni e settimane. Visto che oltre al Maggiore e al Como anche gli altri laghi danno segni di affanno”.
In realtà i bollettini meteo dei prossimi 15 giorni prevedono una fase di perturbazione a partire da lunedì 26 giugno sino a giovedì 29 giugno con precipitazioni consistenti che potrebbero anche raggiungere le zone pianeggianti. Piogge che porterebbero un certo sollievo alla questione idrica. “Se così non fosse e se dovesse perdurare la situazione di criticità l’Anbi lombardo è pronto a chiedere al Presidente della Regione Maroni e all’assessore Beccalossi lo stato di calamità” aggiunge Alessandro Folli, che presiede l’Unione regionale dei Consorzi.
Intanto Padania Acque corre ai ripari a fronte dell’emergenza idrica. “Vista la situazione meteorologica di particolare siccità e il perdurare della calura, raccomanda un uso responsabile dell’acqua potabile, in particolare negli orari di massimo utilizzo: dalle ore 17 alle ore 23” avvisa l’azienda. “Nella fascia oraria riportata, si invitano gli utenti, dunque, a non utilizzare l’acqua dell’acquedotto in modo massivo: per irrigare orti e giardini, ad esempio, o per riempire piscine e lavare i propri automezzi. In generale, si invita ad un consumo dell’acqua potabile responsabile, riservato ai soli usi alimentari e igienico-sanitari”.
E sebbene l’azienda confermi che in tutti i Comuni della provincia il servizio dell’acquedotto è garantito, a causa delle condizioni climatiche di caldo perdurante, “gli impianti e le strutture del servizio sono costretti a un carico di lavoro superiore alla norma e guasti e interruzioni potrebbero rendersi più frequenti”.
Problemi anche sul fronte dei campi: le piante, infatti, nelle città dove le isole di calore sono più ampie e intense, gli alberi e il verde si stanno paralizzando per l’afa: riducono l’attività, vanno in dormienza e cercano di superare così l’ondata di caldo. E’ quanto risulta da una rilevazione dei florovivaisti della Coldiretti su parchi pubblici e giardini privati. “Bisogna evitare di irrigare durante il giorno, ma utilizzare la fascia dalle 22 alle 6 del mattino” afferma Coldiretti Lombardia – . Altrimenti da una parte si disperde l’acqua per evaporazione e dall’altra si rischia l’effetto sauna su piante e foglie, rovinandole e in alcuni casi addirittura bruciandole.