Disservizi, TreNord risponde alle accuse dei pendolari
Dopo le accuse dei rapresentanti dei pendolari, contenute in una missiva inviata lunedì a Regione Lombardia e Trenord, sulla situazione del trasporto ferroviario regionale, arriva la replica dell’azienda di trasporti, che precisa il proprio punto di vista.
“Le soppressioni registrate nel 2017 sono state concentrate nel mese di giugno, in particolar modo tra l’11 e il 25 giugno, nelle due settimane colpite dal caldo torrido e sulle linee dove circolano i treni più vecchi della flotta, proprio in concomitanza con le zone a bollino rosso indicate dai bollettini meteo” spiega TreNord. Situazioni che hanno colpito in pieno la Milano-Cremona-Mantova.
“Il binomio ‘caldo-vetustà dei mezzi’ ha determinato guasti rilevanti comportando, in particolare, il blocco e quindi la repentina indisponibilità dei vecchi treni diesel Aln668 ed elettrici Ale582 che collegano i territori di diverse province ad alcuni importanti capoluoghi” continua l’azienda. “Le flotte più moderne non hanno risentito di guasti significativi o bloccanti, se non in maniera ‘fisiologica’, come accaduto ovunque e anche nella vicina Svizzera. Il blocco delle flotte più datate subentra sia per gli impianti di climatizzazione sia le componenti meccaniche ed elettriche”.
Per TreNord è anche sbagliato “il raffronto con quanto accaduto nel dicembre 2012”, fatto dai pendolari. All’epoca si paralizzò completamente il servizio ferroviario lombardo. Un paragone simile, dunque, “è assolutamente fuori luogo oltre che diffamante” continua la nota diramata dall’azienda. “Nonostante il picco di soppressioni rilevato nel giugno 2017, le stesse sono inferiori al numero di soppressioni del giugno 2016, con uno sciopero in entrambi i mesi dei due anni”.
TreNord risponde anche alle lamentele di alcuni gruppi di clienti, che hanno reagito alla proposta che Trenord ha avanzato verso Regione Lombardia circa l’opportunità di sostituire con bus alcune delle corse (quelle che oggi trasportano meno di 50 Clienti a treno) su alcune linee lombarde a bassissima frequentazione, durante il mese di luglio. “La proposta non aveva altro obiettivo se non quello di incrementare la soddisfazione dei nostri pochi clienti su quelle linee e di assicurare loro viaggi comodi su mezzi climatizzati” sottolinea l’azienda.
Si rimandano al mittente anche le accuse, relative alle cause che hanno determinato le soppressioni di corse nel mese di giugno: “è totalmente errato attribuire le ragioni delle soppressioni alla riduzione del personale in nome del contenimento dei costi” si legge nella nota. “Proprio nel mese di giugno 2017 Trenord ha assunto e messo in servizio 44 nuovi capitreno. Nel frattempo continua l’implementazione del poderoso piano di assunzioni che prevede l’ingresso di circa 200 nuove risorse tra il 2017 e il primo semestre 2018, tra cui 21 nuovi capitreno dal prossimo mese di settembre, 40 nuovi macchinisti nel primo quarter 2018, 51 giovani manutentori specializzati con ingresso progressivo dalla scorsa primavera che consentiranno l’internalizzazione di alcune attività manutentive ad alta specializzazione nei depositi e officine di Trenord”.
E’ altresì sbagliato “parlare di inadeguata e insufficiente manutenzione. ?Mantenendo il trend del primo semestre, le ore/uomo totalizzate alla fine del 2017 dalla manutenzione Trenord saranno circa l’8,5 % in più rispetto a quelle del 2016, con l’attivazione di un nuovo deposito a pieno regime (Camnago), l’internalizzazione di attività manutentive ad alto contenuto specialistico, e l’attivazione di due nuovi cantieri esterni. Il tutto per far fronte a un volume di treni/km superiore dell’1% rispetto al 2016 e del 3% rispetto al 2015”.
Infine, quanto alla vetustà del materiale rotabile, TreNord rende noto che “dalla seconda metà del 2014 a tutto il 2016 la flotta di Trenord si è arricchita di 58 treni nuovi. Altri 18 sono stati o saranno immessi in servizio nel 2017. In totale 76 nuovi treni che hanno permesso, da un lato, di accantonare alcuni mezzi che circolavano da oltre 40 anni e, dall’altro, di aumentare la produzione giornaliera del 25% negli ultimi cinque anni rispondendo così alla sempre crescente domanda di mobilità ferroviaria in Lombardia. A valle di questi arrivi, il 40% dei convogli di Trenord avrà ancora un’età media pari a 35 anni. Per ‘svecchiare’ ulteriormente la sua flotta Trenord ha allestito un massiccio piano di investimenti in nuovo materiale rotabile, condiviso con Regione Lombardia”.