Cronaca

Chiude l'ortofrutta di largo Pagliari, pesa anche l'arrivo del nuovo Conad

E’ il cuore della Cremona popolare, e non solo per via delle case, quelle di largo Pagliari, di proprietà del Comune, il più importante agglomerato di alloggi erp in centro città. Tutto il comparto urbano tra via Manini e via Cadore deve la sua identità anche ai piccoli negozi di vicinato, quelli che hanno resistito alle mode, passati di padre in figlio e che nel loro piccolo fanno parte della storia di un quartiere. Di queste botteghe ne restano sempre meno e la prossima a scomparire sarà l’ortofrutta all’angolo tra via Cadore e largo Giacomo Pagliari. Sabato 30 settembre si abbasserà la saracinesca per l’ultima volta, ce lo racconta con poche parole e lo sguardo commosso il titolare, Giuseppe Serena, subentrato ai genitori, Mauro e Rosanna che erano qui dal 1991. Da Castelvetro, avevano cominciato anni prima portando avanti l’attività di famiglia come grossisti, al mercato ortofrutticolo di via dell’Annona e rilevando poi l’attività al dettaglio di Mariotti. Prima di lei, ricordano i negozianti più anziani, c’era sempre stato un fruttivendolo, ma ormai nomi e cognomi si confondono nella memoria.

In via Cadore, in questo stesso stabile, hanno già chiuso due bar e stessa sorte ha avuto anche anche un terzo, sul lato opposto all’angolo con via Altobello Melone. Motivazioni personali alla base della scelta, non facile, di chiudere da parte di Giuseppe, 41 anni, il calo degli incassi certamente ne fa parte. Ma c’è anche dell’altro: c’è la prospettiva che fare nuovi investimenti sarebbe un azzardo, in questo quartiere dove sta per nascere un nuovo supermercato, l’ennesimo in città, il Conad, di cui tanto si sta parlando da mesi anche per le traversìe che ha avuto l’iter, visto che sorgerà sul sedime delle vecchie mura di Cremona. Giuseppe lo dice sottovoce, senza intenti polemici, ma è un fatto che di fruttivendoli nei quartieri ne rimangono sempre meno e lo stesso dicasi di macellerie e gastronomie. Anche perchè l’offerta si è moltiplicata negli ultimi anni, tra mercatini dei produttori agricoli, mercati rionali, oltre al mercato tradizionale.

Eppure, nonostante la comodità che offrono media e grande distribuzione alle famiglie, il negozio di vicinato anche se piccolo, mai ammodernato e senza fronzoli, resta  un punto di riferimento per il quartiere. Non sarà un caso se il tam tam della chiusura di Giuseppe Serena circola con un velo di malinconia tra i residenti della zona, molti dei quali non hanno mai traslocato di qua.

g.biagi

Uno dei bar chiusi in via Cadore
L’ortofrutta che chiuderà sabato

 

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