Cronaca

Aem, nuovo Cda da 3 membri Riconfermati Siboni e Lazzari Grignani nuovo ingresso

Consolidare la propria crescita, uscire dal piano di risanamento, gestire nuovi servizi (come il Polo della Cremazione) e nuove prospettive, come la vendita dei lotti 2 e 3 nel complesso del Polo Tecnologico. Sono questi gli obiettivi che dovrà perseguire il nuovo Cda di Aem, nominato dal sindaco Gianluca Galimberti e ratificato oggi, martedì 24 luglio, in assemblea. Un Cda che passa da cinque a tre membri. Massimo Siboni e Fiorella Lazzari sono stati riconfermati nelle loro vesti di, rispettivamente, presidente e vicepresidente, mentre il nuovo ingresso, espressione della minoranza consigliare è Luca Grignani, avvocato, già presidente della Commissione Comunale Bilancio nell’amministrazione precedente.

Il nuovo collegio sindacale è costituito dal riconfermato Enzo Coratella (presidente), Beatrice Bellini e Matteo Romagnoli, con Elena Bodini e Alberto Ori come supplenti.

Oggi pomeriggio nella sede di viale Trento e Trieste, la presentazione pubblica dei nuovi organi, che agiranno evidentemente nella continuità con il passato. Entro i termini di presentazione delle domande per le candidature (fine giugno) erano giunti in Comune, per il Cda, solo i tre curriculum poi selezionati; una quindicina quelli pervenuti per il collegio sindacale. Il Cda – ha detto il sindaco – si ridurrà i compensi rispetto alle cifre attuali (la vicepresidente Fiorella Lazzari non percepiva comunque nulla, essendo pensionata).

“Sono stati tre anni difficili ed intensi – hanno detto Siboni e Galimberti –  in cui il Cda ha avuto il merito di assumersi la responsabilità di grandi decisioni con l’unico e comune obiettivo di invertire la rotta e di rilanciare questa storica società per restituirla sana ai cremonesi e alla città. Un grazie anche al collegio sindacale e a tutti i collaboratori che in questi anni hanno davvero creduto nel rilancio della nostra partecipata”.

Tre anni, quelli in cui il vecchio Cda è rimasto in carica, che “hanno decisamente cambiato il volto e le prospettive della società”, come sottolineano sempre il presidente e il sindaco in una nota stampa, prima di elencare i risultati ottenuti. A partire da quelli riguardanti la razionalizzazione. La partecipata Aem, evidenziano, nel 2015 era costituita da tre società: Aem, senza dipendenti e con una grave situazione finanziaria, Aem Service e Cremona Parcheggi. Dopo un lungo percorso di efficientamento e di risanamento, oggi la partecipata al 100% del Comune è costituita da un’unica società, Aem Cremona Spa, che ha 32 persone in organico, è sana con indici di solidità e liquidità buoni e ha prospettive di ulteriore crescita.

Per riuscirci, è stato necessario passare attraverso operazioni di rivalutazione e valorizzazione di asset dentro a progetti industriali: la cessione degli impianti idrici a Padania Acque (circa 61 milioni di euro), la vendita del primo lotto di via del Macello in cui è sorto il Polo Tecnologico, la risoluzione di contratti definiti “fuori controllo” (ad esempio cavillosi e fibra ottica), la cessione ad A2A di una parte del capitale sociale di Aem in Lgh (circa 30 milioni di euro), con benefici per tutti i soggetti coinvolti.

La situazione debitoria, infine, viene definita “radicalmente cambiata”. Dai 101 milioni di euro di debito del giugno 2016 (di cui circa 70 milioni con le banche e Lgh), Aem è passata a 8 milioni di euro verso gli stessi soggetti, grazie ad un lavoro di ristrutturazione del debito stesso. L’utile, negativo nel 2014 e nel 2015 e arrivato fino a -42 milioni, ha ricominciato a crescere fino a raggiungere un livello positivo nel 2017 (+1.821.711 euro), la redditività dell’azienda è passata dal 2015 allo scorso anno da -6% a +2%, i parametri di solidità dell’azienda e di liquidità vengono definiti “più che buoni”.

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