Cronaca

Si è spento Renato Cassanelli, tra i fondatori del Cral Tamoil

Ha contribuito alla fondazione del Cral Tamoil alla fine degli anni Sessanta ed è stato tra gli organizzatori della mitica Vogalonga sul Po. Qualche giorno fa, all’improvviso, un brutto scherzo che il cuore gli ha riservato – un cuore da tempo malato – se l’è portato via.

Renato Cassanelli aveva 86 anni e ancora tanta voglia di stare al mondo. Dopo una parentesi alla Solvey, in Toscana a Rosignano, nei primi anni Sessanta, ha passato una vita dentro la raffineria Tamoil di Cremona. Fino alla pensione, una trentina d’anni fa. La sua infanzia non è stata facile: persi i genitori in tenera età, è rimasto in orfanotrofio col fratello Sergio fino a 18 anni. Una esperienza che ricordava sempre volentieri. Sorrisi e aneddoti. Nonostante tutto.

“L’orfanotrofio ti forgia e ti fa diventare un uomo”, diceva spesso. Gli amori erano la moglie, i figli e i nipoti. Le passioni: il calcio e la Juve, i funghi. E il fiume Po: l’acqua del fiume Po, dove per 12 anni, dai primi anni Ottanta organizzò e partecipò alla Vogalonga: in barca a remi, in otto, con la vecchia Caronte in legno, da Cremona a Mantova. Ogni Ferragosto al santuario di Santa Maria delle Grazie ad incontrare i madonnari. E poi il ritorno, sempre in barca, in città. Perchè Renato faceva parte della cosiddetta ‘gente del Po’.

Armando Catullo, pure lui uomo innamorato del Grande Fiume e custode della Bodingo, la storica imbarcazione sul fiume, lo ricorda così: “Una persone generosa. Con tutti. E un gran lavoratore: non so come, ma non si stancava mai. Ha fatto di tutto. A partire dalla costruzione del Cral”. E nel 2000, dopo la grande alluvione che ha colpito Cremona e distrutto la Bodingo, “lui ci ha aiutato a ricostruire la veranda della barca. Quando la guardo oggi quella barca, oggi che Renato non c’è più, mi sembra di rivederlo. Lì, chino ad avvitare bulloni o con in mano il saldatore”.

sbac

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