Cronaca

Carenza organico, torna l'allarme. Il procuratore si fa aiutare dai carabinieri

Torna a farsi prepotentemente sentire negli uffici della procura di Cremona la carenza del personale amministrativo. Un problema in realtà mai risolto, ma che ora si sta facendo sempre più preoccupante. A lanciare l’allarme è il procuratore Roberto Pellicano, insediato a Cremona nel luglio dell’anno scorso. “Per ogni unità operativa che abbia una sua autonomia ci vogliono otto funzionari”, ha spiegato. “Noi attualmente ne abbiamo tre”. Tra richieste di part time, aspettative, malattie, persone che sono applicate a Cremona solo sulla carta, stati di invalidità e di incompatibilità con il lavoro, in procura c’è una scopertura complessiva del 50%. “C’è un buco nelle spese di giustizia”, ha fatto sapere il procuratore, “tanto è vero che l’ispettorato del ministero ha reputato non soddisfacente il servizio. “Per fare andare avanti gli uffici bisogna affidare il lavoro a persone che funzionari non sono”, ha spiegato il capo della procura. Ad esempio: chi lavora come autista si è offerto di curare lo sportello al casellario giudiziario. Oltre a fare l’autista, dunque, lavora allo sportello per quattro ore al giorno ed è pure responsabile dell’archivio. Il procuratore spera nell’intervento di organismi ed enti come l’amministrazione provinciale e nella buona volontà delle persone. In realtà un importante passo avanti c’è già stato. Giovedì è stato firmato un protocollo d’intesa con l’associazione nazionale dei carabinieri, sezione di Cremona, che ha avuto la disponibilità di quattro iscritti disposti a svolgere attività di volontariato. Si tratta di Massimo Puerari, Luigi Rossini, Ernestino Belloni e Michele Bellino. Loro daranno una boccata d’ossigeno alla procura. “Sono fondamentali”, ha detto il procuratore. I quattro volontari terranno l’archivio, aiuteranno a stilare gli atti, faranno lavori di segreteria. “Se non avessimo queste persone non andremmo avanti”, ha detto il procuratore, che ha citato anche l’agente Luca Boccabella, definendolo “un pilastro dell’ufficio ricezione atti”. “Questi carabinieri”, ha concluso il procuratore, “faranno un volontariato meno appariscente, ma aiuteranno gli uffici pubblici a restare in piedi”.

Sara Pizzorni

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