Politica

Forza Italia, schermaglie da separati in casa ma tanta voglia di alleanza

A sinistra Massimiliano Salini, a destra Simone Bossi (Lega) e Fabio Bertusi

Solo uniti si vince. E’ il mantra che in Forza Italia, commissariata, divisa, e in attesa di un congresso che si farà entro la fine dell’anno venturo, si sente più spesso dire. Da tutti, da quelli vicino a Salini e da quelli da lui lontani, ossia da quelli che che non si riconoscono nell’europarlamentare e nella sua linea e che alle elezioni provinciali sono andati a flirtare con la Lega. “Ma solo uniti si vince”, e la frase che resta lì, scolpita nella roccia. “Una parte del partito che non si riconosce nel commissario potrebbe avvantaggiare la sinistra”, dice una parte di Forza Italia. Ed è davvero difficile dare ad essa torto. E il candidato sindaco? Per ora non se ne parla, o meglio non se parla ufficialmente. Ma gli incontri, più o meno ‘carbonari’, con la Lega vanno avanti. “Aspettiamo che sia la Lega a decidere”, dicono i berlusconiani, quelli ancora nel partito.

Il rapporto con il Carroccio, tuttavia, non è semplice. Carpani e Salini su Facebook non esitano a beccarsi, anche se un po’ meno negli ultimi tempi. A onor del vero, Carpani è il più aspro dei due, Salini ha la mano sempre tesa verso il possibile alleato. Una cosa di certo unisce più che mai verdi e azzurri: la critica all’amministrazione Galimberti, “che ha fallito” per gli uni e per gli altri. E poi la vedono alla stessa maniera in tema di infrastrutture: la Cremona-Mantova si deve fare. Insomma, al di là delle beghe e delle frecciatine tra i due partiti – e all’interno della stessa compagine azzurra dove si litiga pure sulle date dei congressi e dove si registra il mancato rinnovo della tessera di alcuni big (ma c’è ancora qualche settimana di tempo) – le premesse per un’alleanza ci sono tutte. Manca solo l’alleanza.
Simone Bacchetta

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