Epidemia di polmonite, scoperta la causa: contagio partito dal Chiese

Sembra che sia finalmente stata individuata la causa scatenante dell’epidemia di Legionella che tra settembre e dicembre scorsi ha infettato circa un migliaio di persone tra Brescia e Mantova, con qualche caso anche nel Cremonese. A riferirlo è il quotidiano Bresciaoggi, secondo cui la culla dei batteri sarebbe stata il fiume Chiese, dove sarebbero prolificati i batteri, sparsi poi nell’aria dalle torri di raffreddamento delle aziende, che inconsapevolmente hanno utilizzato la sua acqua per alimentare i propri impianti.
Se i sospetti in merito a quanto accaduto già si erano fatti strada, ora la ricerca commissionata dal ministero della Salute e condotta dall’Istituto superiore di sanità avrebbe confermato questa ipotesi, trovando un denominatore comune tra le forme di polmonite batterica e di legionella che si sono registrata negli ultimi tre mesi del 2018. Questo quanto emerge dalla parte preliminare della ricerca epidemiologica, presentata al Governo nei giorni scorsi.
In sostanza l’acqua del fiume, anche a caude della siccità e delle alte temperature, avrebbe fornito il giusto microclima per favorire la proliferazione dei germi. Le aziende, che non potevano ovviamente conoscere la situazione di degrado del fiume, avrebbero poi diffuso tali batteri attraverso l’alimentazione delle torri di raffreddamento. La ricerca dell’Iss viene confermata anche da quanto scoperto dal Centro di Riferimento nazionale della legionellosi, secondo cui vi sarebbe una relazione tra il Chiese e la legionella pneumophila sierogruppo 2, che è stata infatti trovata nel fiume in alcuni punti, ossia dove si sono registrati il maggior numero di casi.
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