Dopo la maxi rissa revocata la licenza del Mar Rosso di Soresina
Raffica di denunce e licenza rev0cata per il locale ‘Il Mar Rosso’ di Soresina: questo il bilancio delle indagini effettuate dai Carabinieri di Cremona, agli ordini del maggiore Rocco Papaleo, in seguito alla rissa verificatasi la sera del 9 febbraio in via XX settembre, all’interno della pizzeria stessa.
In particolare, la lite era nata per futili motivi, a causa di una precedenza non data durante la fila al banco. Una questione da poco degenerata poi in una maxi rissa, durante la quale erano stati distrutti gli arredi della pizzeria e la vetata d’ingresso. Alle nove persone che già erano state denunciate, se ne sono aggiunte altre tre, con le accuse di rissa, minacce aggravate in concorso, danneggiamento aggravato, lesioni personali e favoreggiamento.
Allo stesso tempo, il Comando Stazione di Soresina, nella mattinata di giovedì ha dato esecuzione al provvedimento art.100 Tulps, emesso dal Questore di Cremona il 4 marzo, revocando la licenza della gestione dell’esercizio Mar Rosso, di proprietà di un cittadino egiziano di 32 anni. La proposta per l’adozione del citato provvedimento amministrativo, a cura dei Carabinieri, è scaturita al termine di specifici controlli a seguito dei quali è stato documentato che il suddetto locale era divenuto abituale ritrovo di numerose persone gravate da pregiudizi penali e precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio, nonché relativi all’uso dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Il locale inoltre era già stato oggetto di due provvedimenti di sospensione dell’attività il 26 aprile 2016 e il 24 maggio 2018, sempre per motivi di ordine pubblico. Anche per questo è stato considerato fonte di grave allarme sociale nella popolazione, non solo a causa delle frequenti liti, ma soprattutto perché gli stessi avventori sostano sia di notte che di giorno nei pressi dell’ingresso, arrecando notevole disturbo ai residenti, molestati da forte grida e continui schiamazzi.
Tra l’altro in questi anni gli abitanti della zona, sebbene abbiano più volte manifestato disagio per la situazione creatasi, sono sempre stati timorosi nel richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, temendo ritorsioni.