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Via Dante secondo Malvezzi: ecco il progetto di riqualificazione

Un nuovo volto per via Dante, che dovrà diventare un lungo viale alberato, con due corsie centrali, due piste ciclabili e due grandi marciapiedi ai lati, oltre a due file di posteggi per le auto: questo il progetto del candidato sindaco Carlo Malvezzi e del suo team, presentato in mattinata proprio nella strada interessata.

“Quello per via Dante è un intervento prioritario in quanto è rimasto un tema irrisolto dal punto di vista urbanistico e viabilistico” ha detto Malvezzi. “Oggi ci troviamo di fronte a un assetto disordinato che mette in difficoltà chi ci abita e chi la vive per lavoro. Dunque vogliamo riqualificare il tessuto di questa strada, con il metodo del confronto e dell’ascolto dei residenti”.

“Il nostro progetto prevede la rimozione dello spartitraffico, innanzitutto. Vogliamo fare due corsie centrali, affiancate da parcheggi sia per residenti sia per il carico scarico, due piste ciclabili monodirezionali e marciapiedi ampi, che possano rendere la via maggiormente vivibile. Naturalmente ogni tratto della strada presenta differenti esigenze, che andremo a censire, in modo da completare il progetto incontrando le esigenze di tutti. L’illuminazione sarà su ambo i lati della via, con lampade più basse per bici e pedoni e più alte per il traffico veicolare. Non dovrà mancare la vegetazione: vogliamo che via Dante diventi un lungo viale alberato, con grandi marciapiedi in cui poter inserire dei plateatici e passeggiare, parcheggi e tutto quello che serve per rendere questo comparto fruibile da tutti”.

“La riqualificazione di via Dante è da sempre una battaglia della Lega ed è inserita nel contratto che abbiamo firmato con Malvezzi” commenta Alessandro Zagni. “Questo intervento sarà una priorità nel nostro mandato, se vinceremo le elezioni. Verrà realizzato in tempi certi e senza arrecare disagi alla cittadinanza”.

Il progetto costerebbe circa 3,5 milioni di euro, “che per un Comune con un bilancio da 100 milioni non è una cifra impossibile” conclude Fasani.

LaBos

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