Immigrati nelle sale slot, il centrosinistra risponde a Zagni
Dopo l’attacco del candidato Alessandro Zagni sul tema del gioco d’azzardo che vede protagonisti gli immigrati, con tanto di video girato davanti a una sala slot, non mancano le reazioni della controparte politica. A partire da Fare Nuova la Città, che come evidenzia una dei membri della lista, Anna Spigaroli, ritiene “davvero molto triste, anzi penoso, sfruttare il problema della ludopatia a fini elettorali“. In particolare, “la ludopatia è una piaga della nostra società che purtroppo può colpire tutti, a prescindere dalle origini e dal colore della pelle, e che richiede molto impegno nella cura e nella prevenzione“.
“So di molti cremonesi rovinati da questo vizio e conosco una persona di origini africane, perfettamente integrata nel nostro paese e con un lavoro stabile e regolare che, a causa di questo vizio, sta rovinando il presente ed il futuro di sé stesso e della propria famiglia” continua la candidata. “Non escludo che possa trattarsi di una delle persone immortalate dal candidato Zagni che si è preso la briga di piantonare una sala slot in un piovoso pomeriggio Cremonese. Chiedo pertanto che vi sia maggiore rispetto per le persone, tutte, perché non è così che si risolvono i problemi ma con proposte e programmi concreti“.
Infine, Anna Spigaroli segnala “al Sig. Zagni che il partito che lui rappresenta fa parte della maggioranza dell’attuale governo e invece di preoccuparsi per come spendono i soldi gli immigrati, potrebbe chiedere un vero giro di vite sulle sale slot e sulle scommesse online“.
Ad intervenire sul tema è anche Alberto Madoglio, candidato sindaco di Alternativa comunista: “Il cittadino Zagni si domanda quale sia la provenienza del denaro utilizzato da qualche immigrato che sporadicamente frequenta sale slot” attacca. “Si tratta di uno squallido tentativo di sviare l’attenzione dalle responsabilità del governo giallo verde per il perdurare della crisi economica.
Le mirabolanti promesse inserite nel contratto di governo si sono sciolte, in breve tempo come neve al sole. E il peggio deve ancora venire. Dopo il 26 maggio i nodi arriveranno al pettine e altre misure economiche lacrime e sangue si abbatteranno sui lavoratori. E’ molto probabile, anzi certo che la risposta delle classi popolari non si farà attendere: scioperi, mobilitazioni e lotte irromperanno nella quotidianità della politica borghese.
Dotarsi in anticipo di strumenti repressivi come il nuovo decreto sicurezza non servirà a molto. La tranquillità con cui padroni e i loro rappresentati politici sono abituati a vivere ha i giorni contati“.