Caso Romani: l'assicuratore verso il rito abbreviato. Già risarcito il 70% dei clienti
Udienza dal gup per il caso di Franco Romani, l’assicuratore cremonese di 64 anni, ex sub agente di Generali Italia Spa, accusato di appropriazione indebita aggravata, truffa aggravata e autoriciclaggio. ll suo legale, l’avvocato Carlo Ambrosini, intende chiedere il processo con il rito abbreviato. Imputata anche la moglie Rossella Marina Biadico, 59 anni, assistita dall’avvocato Massimiliano Cortellazzi, che invece ha scelto la via del patteggiamento. Si entrerà nel merito il prossimo 9 ottobre. Secondo la procura, negli anni Romani si sarebbe intascato qualcosa come 4.206.895,00 euro tra polizze fantasma, e cioè prodotti assicurativi spacciati come emessi dalle Generali, quietanze contraffatte o, in caso di polizze vere, premi mai girati alla Compagnia Generali Italia. La moglie, invece, è accusata di riciclaggio. Entrambi i coniugi avrebbero operato su una trentina di conti correnti a loro intestati. Il 70% delle posizioni dei clienti ha già ottenuto un risarcimento da parte di Aig, compagnia che assicura le Generali contro i dipendenti infedeli. Il resto dei clienti, di cui due, un medico e sua moglie, intendono costituirsi parte civile, è rappresentato dall’avvocato Marco Gamba. Secondo la difesa, si riuscirà a dimostrare che nella maggior parte dei casi c’è stata la restituzione delle somme.
La presunta frode era stata scoperta quando uno dei 590 clienti di Romani gli aveva chiesto il riscatto della polizza per pagare le tasse. Peccato che la polizza non era mai esistita. Di clienti, per lo più provenienti dal cremonese e dal bresciano, Romani ne avrebbe truffati 52. E avrebbe continuato a farlo anche dopo che gli era stato revocato il mandato. L’ex sub agente, che è stato anche allenatore della Ju-Vi in serie B, lavorava da vent’anni nell’Agenzia di corso Settembre (già Assicurazioni Generali spa- agenzia principale di Cremona est). A presentare in procura querela a suo carico era stato, nel dicembre scorso, il responsabile dell’Agenzia Angelo Ronca al quale un mese prima erano arrivate critiche sui prodotti assicurativi che la Compagnia avrebbe asseritamente offerto ai clienti.
Franco Romani è accusato di appropriazione indebita aggravata in quanto per la procura fino al dicembre del 2017 avrebbe stipulato polizze assicurative e d’investimento, appropriandosi di somme di denaro pari a 1.494.112,00 euro, omettendo di versarle all’Agenzia di Assicurazioni: in particolare, a fronte della ricezione delle somme da parte dei clienti attraverso pagamenti in contanti e titoli di credito all’ordine di se stesso, avrebbe raffigurato l’effettuazione di diverse somme di investimento, solo in parte realmente disposte, incassandole anche su alcuni rapporti finanziari a lui intestati, non restituendo il capitale investito alla scadenza indicata a seguito delle espresse richieste di restituzione delle somme da parte dei clienti.
Romani deve anche rispondere di truffa aggravata in quanto, sempre per l’accusa, avrebbe proposto e stipulato con i suoi clienti false polizze assicurative e d’investimento finanziario che aveva loro proposto, inducendoli a ritenerle come reali, realizzando così un danno patrimoniale pari a circa 2.712.783,00 euro.
Infine il reato di autoriciclaggio per aver trasferito in attività economico, finanziarie e speculative parte del denaro, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa, in particolare reinvestendo i proventi dei reati di appropriazione indebita e truffa in prodotti finanziari accesi presso la società di gestione Amundi Sgr s.p.a.
La moglie, invece, deve rispondere della sola accusa di riciclaggio in quanto, per la procura, avrebbe trasferito il denaro illecitamente percepito dal marito, facendolo transitare sui conti correnti a lei intestati o riconducibili alla stessa, movimentandolo ed investendolo in prodotti finanziari sino ad arrivare alla loro dispersione.
Sara Pizzorni