Politica

Signoroni ineleggibile, rischio commissariamento per la Provincia. Le reazioni

L’Amministrazione Provinciale è a rischio commissariamento: dopo la lettera inviata oggi ai consiglieri provinciali da parte del segretario generale Maria Rita Nanni, in cui si specificava l’ineleggibilità di Mirko Signoroni a causa del suo incarico come vice presidente Ato, la situazione dell’ente diventa infatti piuttosto nebulosa. Sebbene per il momento nessuno si sbilanci in merito, è possibile che vi possa essere dapprima un commissariamento e successivamente nuove elezioni.

“Abbiamo appreso la notizia dalla stampa e per ora ne prendiamo atto” commenta Carlo Malvezzi, vice commissario di Forza Italia, il partito che insieme alla Lega, aveva presentato l’altro candidato, Rosolino Bertoni.  “Adesso si dovrà verificare il contenuto della nota inviata dal segretario e i procedimenti amministrativi che ne potranno conseguire. Teniamo un atteggiamento di prudenza, cercando di capire cosa comporta questo tipo di segnalazione”.

Atteggiamento prudente anche da parte della Lega, come emerge dalle parole del commissario Fabio Grassani: “Stiamo seguendo la vicenda, che abbiamo sottoposto ai nostri esperti di diritto amministrativo, in modo da valutare quali siano le possibili ripercussioni, in quanto l’ineleggibilità va a minare il risultato stesso delle elezioni. E’ stato un po’ un fulmine a ciel sereno per tutti. Dal punto di vista politico siamo per la piena trasparenza e ci auguriamo che essa sia il filo conduttore che animi l’agire di tutte le forze politiche, alleate o avversarie. Nei prossimi giorni valuteremo il da farsi in base allo scenario che si delinea”.

Qualche perplessità sulla vicenda, invece, da parte di chi aveva sostenuto la candidatura di Signoroni. Come Vittore Soldo, segretario provinciale del Pd, che ribadisce “piena stima e fiducia a Mirko Signoroni. Ora attendiamo le verifiche del caso. Non ci opporremo a nuove elezioni. Vogliamo però sapere come mai questa vicenda sia stata messa in luce solo a quasi un mese di distanza dai risultati del voto”.

Della stessa linea Simone Beretta, forzista cremasco che ha però sostenuto la candidatura di Signoroni, definendolo “capace di unire e lavorare bene per l’intero territorio. Mi dispiacerebbe molto se Signoroni non potesse realizzare il proprio mandato: resto convinto che sia l’uomo migliore per quella posizione”. “Ora restiamo in attesa delle verifiche da parte di chi ha la competenza per farle. La domanda che mi pongo è: perché chi ha permesso che si facesse il giuramento dopo l’elezione non ha fermato prima Signoroni?”.

Dal Movimento 5 Stelle arriva invece la stigmatizzazione del comportamento di Signoroni che, come asserisce il consigliere comunale di Crema Manuel Draghetti, “avrebbe dovuto essere a conoscenza dell’incompatibilità delle cariche”. Draghetti aveva votato, dichiarandolo pubblicamente, il sindaco di Dovera alla guida dell’Ente provinciale: “Stando a quanto emerso fino ad ora sulla stampa, Signoroni ha sbagliato. Non ci opporremo a nuove elezioni – ha aggiunto – E se l’eventuale nuovo presidente sarà cremonese, penalizzando così il territorio cremasco – Signoroni dovrà assumersene la responsabilità”.

La palla passa ora alla Prefettura di Cremona, che sta approfondendo quanto accaduto. “Non è ancora stato possibile fare analisi e valutazioni, in quanto stiamo aspettando di avere in mano tutte le carte” fa sapere il Capo di Gabinetto, Alfonso Sadutto. “Nei prossimi giorni faremo i dovuti approfondimenti e le relative valutazioni, anche con ausilio del ministero, ma soprattutto sulla base dei principi normativi in materia”.

Ambra Bellandi – Laura Bosio

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