Commercio, sos affitti: fino a 1000 euro per i negozi in centro storico vittime del lockdown
Presentato oggi pomeriggio in Comune alle associazioni del terziario, il testo del bando per il sostegno al pagamento degli affitti, rivolto alle attività commerciali che non hanno lavorato durante il lockdown. Una misura che può contare su 250mila euro messi a disposizione dal Comune e a cui potranno accedere quelle attività rimaste chiuse tra marzo e maggio 2020. La proposta è quella di un tetto massimo di 1000 euro per gli esercizi commerciali rientranti nell’area del distretto urbano del commercio (ossia la cerchia delle vecchie mura); e di 500 euro per quelli esterni (ad esempio il lato nord di via Dante, Via Giordano, via Ghisleri, ecc). A beneficiarne potranno essere le attività che durante quei tre mesi abbiano pagato l’affitto al proprietario e siano in regola con i pagamenti dei tributi comunali, o con il pagamento delle eventuali rateizzazioni. Naturalmente dovrà essere dimostrato che l’attività è rimasta chiusa durante il lockdown e questo dovrà essere comprovato dall’assenza di battute di cassa.
Dunque una boccata d’ossigeno per le attività commerciali e i pubblici esercizi costretti alla chiusura durante il periodo più nero della pandemia, anche se con i canoni che circolano in centro storico, 1000 euro di agevolazione per tre mesi possono sembrare cosa cosa. Ma il criterio seguito dall’assessorato retto da Barbara Manfredini è stato quello ampliare il più possibile la platea dei beneficiari.
Per consentire la più ampia partecipazione al bando, è stata chiesta la sua pubblicazione non prima della fine di agosto.
Corso Garibaldi è un po’ l’emblema delle difficoltà del commercio, anche anteriormente alla crisi innescata dal Covid. Sono circa 15 le vetrine vuote nell’area pedonale del corso e nel tratto adiacente di corso Campi. Spazi commerciali deserti da più o meno lungo tempo, come il negozio di sigarette elettroniche alla fine di corso Campi e quello di abbigliamento all’angolo con via Antico Rodano dove, poco oltre il voltone, resta vuoto un altro negozio di abbigliamento. In corso Garibaldi chiuse tre attività nel tratto fino a via Milazzo, una delle quali, Patty Abbigliamento, trasferitasi in via Mercatello. Ancora senza occupanti i locali commerciali dei riparatori cinesi di telefoni cellulari, che si sono concentrati in un unico spazio oltre la casa di Stradivari, lasciando però spente tre vetrine. E da tempo attendono nuovi inquilini i locali all’angolo con via Goito, l’ex cartoleria Moschetti (poi diventata Casanova Outlet e negozio di calzature) e l’ex Ughetta Spose.
In un’altra zona del centro, non riaprirà più uno dei due bar di via San Tomaso, mentre in largo Boccaccino ne ha aperto uno nuovo, il ‘Made in sud Cafè’.
Di certo non è solo il caro affitti ad avere determinato questa situazione, ma la causa è da ricercare nel generale cambiamento di abitudini tra i consumatori, oltre che nei portafogli sempre più leggeri nelle tasche dei cremonesi. g.b.
LE CHIUSURE DI CORSO CAMPI – GARIBALDI