Cronaca

Padania Acque, accordo per investimenti su fanghi di depurazione

Un accordo interprovinciale per studiare, progettare, compiere iniziative e investimenti sperimentali finalizzati al trattamento dei fanghi di depurazione. È quello siglato, a distanza con firma digitale nel rispetto delle misure anti-Covid19, tra i gestori del servizio idrico integrato di Cremona, Padania Acque, Mantova, Gruppo Tea, e Verona, Acque Veronesi.

L’intesa, che mette al centro la ricerca e lo sviluppo di soluzioni efficienti e alternative allo smaltimento tradizionale dei fanghi mediante spandimento in agricoltura e conferimento presso i termovalorizzatori, si inserisce nel protocollo denominato “Acque e città della via Postumia Cremona, Mantova e Verona”, sottoscritto nell’estate 2018 e il cui nome richiama la mission e il legame storico che unisce i tre capoluoghi di provincia, percorsi dall’antica Postumia, la via consolare romana costruita nel 148 a.C. nei territori della Gallia Cisalpina, l’odierna Pianura Padana, per congiungere gli importanti insediamenti di Genova e Aquileia. 

Gli obiettivi dell’accordo sono numerosi, primo fra tutti sperimentazione e innovazione attraverso la condivisione di idee e di progetti da attuare in collaborazione, mettendo in campo una sinergia di risorse professionali, tecnologiche ed economiche.  

Le tre società lavoreranno insieme alle Università, agli Enti di ricerca e alle aziende pubbliche o private italiane e straniere leader del settore di gestione dei fanghi. 

Il presidente di Padania Acque, Claudio Bodini, ha commentato così l’evoluzione della proficua partnership con i gestori dell’acqua di Mantova e di Verona: «Il legislatore, attraverso norme sempre più attente agli aspetti ambientali, ritiene opportuno regolamentare la gestione e lo smaltimento dei fanghi provenienti dalla depurazione delle acque reflue. Padania Acque è da tempo attiva per lo studio di soluzioni che possano trasformare un’emergenza in una risorsa da valorizzare nell’ottica di una vera economia circolare: trasformare i fanghi in energia, in biogas, in materie prime da sfruttare in altre filiere industriali. Il nostro impegno va dunque in questa direzione e insieme alle altre società intendiamo continuare a investire in qualità, ricerca e innovazione tecnologica in quanto priorità del Servizio Idrico Integrato».

«Il trattamento dei fanghi di depurazione è un tema complesso e determinante per il Servizio Idrico Integrato e per l’ambiente, che necessita di essere sviluppato – ha dichiarato l’Amministratore delegato Alessandro Lanfranchi.  I nostri depuratori devono trasformarsi in “bio-digestori” per evitare lo smaltimento nelle discariche, in agricoltura (in modo diretto mediante lo spandimento e in modo indiretto tramite il processo di compostaggio) o il loro recupero energetico attraverso la termovalorizzazione. Mettere in campo le competenze e le risorse delle tre Aziende in sinergia con le Università è un’opportunità irrinunciabile per superare in modo innovativo i limiti sempre più stringenti per lo smaltimento dei fanghi, con soluzioni industriali sostenibili in ottica di economia circolare». 

«Si tratta di una sperimentazione molto importante tracciata nel solco dell’economia circolare che vede Tea al fianco delle altre due società pubbliche del servizio idrico di Cremona e Verona, in collaborazione con il polo universitario di Parma. È una prima applicazione “sul campo”, dalla quale ci attendiamo risultati significativi, che consentiranno di ottenere energia, calore e altri prodotti industriali, a impatto zero, senza emissioni in atmosfera. L’impegno di Tea verso un percorso sempre più sostenibile trova in questa iniziativa nuova ed efficace testimonianza”, ha spiegato Massimiliano Ghizzi, presidente di Tea. 

«Grande soddisfazione per la positiva evoluzione di questa partnership – ha commentato Roberto Mantovanelli, presidente di Acque Veronesi – che assume ancora maggior valore in un 2020 segnato da moltissime difficoltà. In questa occasione l’oggetto della collaborazione è lo sviluppo di progetti di ricerca sul delicato tema dello smaltimento dei fanghi da depurazione. Riteniamo fondamentale in questo ambito la capacità di fare sistema, condividendo risorse e conoscenze per affrontare problemi comuni con l’obiettivo di portare soluzioni vantaggiose ai rispettivi territori. Questo approccio rappresenta un notevole valore aggiunto per le aziende pubbliche di un settore, quello idrico, che sta attraversando una fase particolarmente vivace e impegnativa». 

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