Cronaca

69 casi positivi in provincia Le regole per la zona gialla Call sindaci-Fontana su scuola

2.736 i nuovi casi di positività al Covid registrati oggi in Lombardia, 69 in provincia di Cremona. In Regione i ricoverati sono attualmente 5.289 (-128) e le terapie intensive sono occupate per 717 posti (- 16 rispetto a ieri). In Italia i nuovi positivi sono 19.903 e purtroppo ancora molto alto il numero dei decessi, 649; 85 invece i decessi in Lombardia.
In questo contesto in cui è evidente che occorre ancora usare la massima cautela nei comportamenti, da domani 13 dicembre anche la Lombardia entra in zona gialla, quindi riapriranno bar e ristoranti fino alle 18 e dalle 5 di mattino (per l’asporto il limite orario sono le 22).
Consentiti gli spostamenti dalle 5 alle 22 all’interno della propria regione e verso altre in zona gialla. Chiusi centri commerciali e strutture assimilabili nei giorni festivi e prefestivi, tranne che farmacie, parafarmacie, generi alimentari, edicole e tabacchi.
Consentito svolgere attività sportiva anche al di fuori del proprio Comune di residenza.
Restano sospese: mostre, musei e altri luoghi della cultura; sale giochi, sale scommesse e bingo e slot machine.
Confermate le limitazioni per: parchi tematici e di divertimento, attività di palestre, piscine, centri benessere e centri termali, convegni, congressi e altri eventi previsti in presenza, sagre e fiere sia locali che nazionali, sale da ballo, discoteche o locali simili.
Intanto oggi i sindaci lombardi si sono ritrovati in videoconferenza con il presidente della Regione Attilio Fontana sul tema del rientro a scuola il 7 gennaio, insieme al presidente regionale di Anci, Mauro Guerra e al presidente dell’Unione Province Lombarde, Vittorio Poma. Le lezioni, come noto, saranno in presenza al 75% nelle scuole superiori.
“Riconosciamo tutti  – ha detto Fontana – l’importanza della scuola in presenza e siamo consapevoli delle criticità che i nostri ragazzi e i docenti stanno affrontando. Siamo però altrettanto consapevoli della necessità di individuare un metodo che possa essere applicato possibilmente sino alla fine dell’anno scolastico per contenere i disagi alle attività formative rispetto a quelli già provocati da questa terribile pandemia che ha colpito il mondo intero”.

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