Inceneritore divide la maggioranza. 'Serve impegno chiaro su spegnimento'

Non c’è unità in maggioranza sullo Steering Commettee e in particolare sul tema, da sempre molto controverso, dello spegnimento del termovalorizzatore: come ha detto ieri il sindaco, Gianluca Galimberti, si parla di un “graduale accompagnamento al fine vita”.
Concetto che però non è sufficiente ai consiglieri di Articolo Uno, Paola Ruggeri e Francesco Ghelfi, come è emerso dall’intervento (il documento completo) di quest’ultimo, in cui viene chiesto al sindaco “il suo personale impegno” sul tema della chiusura dell’impianto.
“In campagna elettorale avevamo preso in buona fede l’impegno di chiuderlo anticipatamente rispetto alla scadenza del 2029 e cioè entro la fine di questo mandato” ha sottolineato Ghelfi.
“In base a questo progetto non ci riusciremo e questo ci dispiace molto, ma siamo disposti ad accettare questo rinvio a fronte da un lato dei progetti innovativi che nel frattempo vedranno la luce e dall’altro della data certa del suo spegnimento, come sta scritto nell’ordine del giorno”.
Data certa che dovrebbe essere, appunto, il 2029. “Qui però c’è un problema” ha continuato Ghelfi. “Lo spegnimento lo si deduce dal fatto che il piano industriale di Lgh non prevede alcun investimento su questo impianto per tutto il prossimo decennio e dallo scenario utilizzato per impostare questo progetto.
Non verrà realizzato, inoltre, quell’investimento proposto da Lgh lo scorso anno per quelle opere di adattamento del termovalorizzatore per accogliere fanghi derivanti dalla depurazione delle acque”.
Insomma, per Ghelfi i presupposti ci sono, ma manca un impegno formale: “Riteniamo indispensabile che vi sia una dichiarazione scritta da parte di Lgh, proprietaria dell’impianto, o meglio ancora una delibera del CdA che ci assicuri che questa è la definitiva decisione aziendale e che non vi saranno ripensamenti da qui al 2029, né che vi saranno azioni di potenziamento, revamping o quant’altro”.
Su questo tema, d’altro canto, il sindaco ha evidenziato come si è voluto inserire il su destino “in un progetto più ampio. Invece di sostituirlo si è costruito un progetto che gli sta attorno. Un lavoro più lungo per accompagnarlo a fine vita. Come quando bisogna rinnovare una stufa: invece che sostituirla si fa un lavoro sulla casa per efficientarla meglio. Ovviamente così servono tempi più lunghi”.
Il progetto, nel mentre, è quello di “realizzare una nuova fonte di calore che consenta di accompagnare il termovalorizzatore a fine vita” ha esposto il sindaco. Ma per ora mancano tempistiche certe, cosa che invece vorrebbero i rappresentanti di Articolo Uno.
Ma ci sono anche altre azioni su cui i consiglieri nutrono perplessità: “L’Azione 14 – carbon capture (azione del piano sperimentale) non è ben esplicitata. Se si tratta di catturare CO2 con impianti industriali per eventuale stoccaggio, questo ci vede decisamente contrari”.
E ancora, “Per quanto riguarda l’Azione 15 – produzione di idrogeno (azione del piano sperimentale) siamo favorevoli all’idrogeno verde prodotto da energia rinnovabile, mentre siamo contrari a qualunque progetto di produzione idrogeno nero, grigio o blu che in ogni modo usino fonti fossili”.
Azioni su cui, come il sindaco ha evidenziato, il dibattito è comunque ancora aperto: “Vogliamo creare una visione di futuro con progetti sostenibili, mettendo ambiente e salute come elementi centrali dello sviluppo della città. Ma su ogni cosa ci sarà modo di discutere e di confrontarsi, in modo partecipato. Il tutto con il coinvolgimento diretto delle aziende”.
Laura Bosio