Centrodestra difende ennesimo ritardo su agenda unica
Oggi hanno bocciato l’emendamento proposto dalle opposizioni alla legge di semplificazione. Avrebbe obbligato le strutture sanitarie private a condividere le loro agende in modo da abbattere le liste d’attesa in sanità entro il 1 luglio, così come era stato previsto. Dalla Lega e dal centro Destra abbiamo assistito all’ennesima dimostrazione di come la gestione del nostro sistema sanitario sia volta a premiare chi vuole utilizzare la Sanità per il proprio profitto.
A onor di cronaca i lombardi non trovano infatti slot libere per le visite e gli esami. Sono così costretti ad accedere a prestazioni sanitarie tramite i privati o in intramoenia. Se il sistema fosse razionale, non avremmo liste d’attesa infinite. I privati sarebbero obbligati a mettere a disposizione le proprie agende per consentire a un centro unico di prenotazione di fare davvero il suo lavoro, e il pubblico sarebbe premiato a seconda della sua efficienza.
La decisione di affossare il nostro emendamento, che avrebbe risolto un grave problema organizzativo che si trascina da anni, è sconcertante perché danneggia i cittadini che fanno i conti con un’offerta di servizi sanitari non all’altezza di una Regione che si dice europea ed eccellente. Di fatto, il disastro Covid è stata solo una conseguenza, da parte della giunta Fontana, nel non offrire una sanità pubblica eccellente. Il tutto si traduce in minor prevenzione e minor cura, nonché in maggiori costi per il sistema sanitario.